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Adottare un bambino in Italia: come si fa e cosa dice la legge

Tempi, modi, costi e i requisiti previsti dalla legge: ecco tutto quello che c'è da sapere se si vuole accogliere in famiglia un orfano.

Tempi, modi, costi e i requisiti previsti dalla legge: ecco tutto quello che c'è da sapere se si vuole accogliere in famiglia un orfano.

Negli ultimi anni le adozioni in Italia sono in costante aumento. Ci sono moltissime famiglie italiane in attesa di adottare un bambino sia in Italia che all'estero. Molti intraprendono in parallelo sia il percorso nazionale che quello internazionale: poi è la vita che sceglie per loro. Ecco cosa deve fare chi vuole adottare un bambino in Italia.

Le leggi sull'adozione in Italia

A disciplinare le adozioni in Italia ci sono la legge 149/2001, che modifica la legge 184 del 4 maggio 1983, e la n. 104 del 1992 (Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate). 

Uno dei problemi che scoraggia le adozioni in Italia è legato alla possibilità, prevista dalla legge, che il bambino possa tornare nella sua famiglia, con i genitori o parenti fino al quarto grado.

Adozione in Italia: requisiti

La legge prevede che a far richiesta per le adozioni in Italia siano solo le coppie eterosessuali, sposate da almeno tre anni (o per un numero inferiore di anni se i coniugi abbiano convissuto in modo stabile e continuativo prima del matrimonio per un periodo di tre anni, e ciò sia accertato dal Tribunale per i minorenni). 

I coniugi devono essere entrambi maggiorenni e non possono avere più di 45 anni. È prevista un'eccezione qualora solo uno dei due abbia un'età maggiore, che non può superare i 55 anni. La coppia deve dimostrare di essere in grado di mantenere economicamente il figlio adottivo.

Per il minore deve esserci la dichiarazione dello stato di abbandono in una struttura italiana. Può essere stato abbandonato alla nascita o allontanati dalla famiglia di origine per seri problemi di natura sociale o economica. Il bambino adottabile può essere di qualsiasi etnia.

Come si adotta un bambino in Italia

Il percorso per adottare un bambino in Italia è articolato. Prima di tutto si deve fare richiesta al Tribunale dei Minori della propria città, anche se si possono presentare domande ad altri Tribunali previa comunicazione anche a quello territoriale, nella quale si dichiara la propria disponibilità ad adottare un bambino. I moduli vengono forniti dal Tribunale e la dichiarazione vale tre anni, al termine dei quali se non si ha avuta risposta, si deve ricominciare, ripresentando la richiesta.

I documenti da allegare sono: certificato di nascita; stato di famiglia; dichiarazione di assenso all’adozione da parte dei genitori dei coniugi o in caso di decesso, il certificato di morte; certificato del medico di base che attesti la buona salute di entrambi i coniugi; modello 101 o 740 o busta paga; casellario giudiziale dei richiedenti; dichiarazione che attesti lo stato di non separazione dei coniugi; dichiarazione che attesti lo stato di non separazione dei coniugi; certificazione di sana costituzione psicofisica accertata da struttura pubblica, da cui risulti che non ci sono diagnosi di TBC, malattie veneree, disturbi cardiovascolari ed HIV.

L'incontro con gli assistenti sociali

Consegnati i documenti, il Tribunale esamina la richiesta per emettere un certificato di idoneità all'adozione per la coppia. In questo periodo i futuri genitori lavorano di concerto anche con i servizi sociali, incaricati di raccogliere informazioni sui richiedenti, sulla loro vita personale, professionale e sul loro habitat familiare. Se ci sono criticità, verranno discusse durante l'iter. Il lavoro di verifica dura non più di 120 giorni, limite temporale che può essere prorogato solo una volta. Poi la coppia verrà convocata dal Tribunale che accetterà o respingerà la richiesta.

L'affidamento preadottivo

In caso di idoneità, l'ente competente inizia a incrociare i dati con quelli dei bambini che possono essere adottati. Segue l'affidamento preadottivo, una sorta di test per la coppia, che per un anno potrà iniziare a costruire un legame con il bambino che gli sarà stato affidato. Al termine di questo periodo viene emesso un decreto di adozione, che sancisce definitivamente che il minore è figlio legittimo della coppia e assume il cognome di famiglia. I rapporti giuridici tra bambino e famiglia di origine cessano. 

Cosa succede in un'adozione ad alto rischio giuridico

Esiste la possibilità che si verifichi una richiesta da parte della famiglia di origine di riavere indietro il bambino. Si tratta di un'adozione ad alto rischio giuridico. In quel caso il minore viene affidato temporaneamente (collocamento provvisorio) alla coppia giudicata idonea all'adozione per la durata dell'iter processuale. Solo a sentenza avvenuta avrà inizio l'iter canonico, con l'avvio dell'anno di affidamento preadottivo.

Adozione in Italia: costi

Il vantaggio più grande dell'adozione in Italia sta in un non trascurabile dettaglio: il costo dell'operazione. Se un'adozione internazionale può arrivare a costare anche 50 mila euro, quella nazionale non costa nulla. La domanda in Tribunale è in carta semplice e dopo aver ricevuto il certificato di idoneità all'adozione, l'unico costo da sostenere è il tempo. Infatti, si attende che gli operatori svolgono il loro lavoro e accertino l'idoneità o la mancanza della stessa della coppia richiedente, con colloqui psicologici e visite a domicilio. Segue una telefonata, che comunicherà l'inizio dell'affidamento preadottivo.

Adozione in Italia: tempi

Complessivamente l'adozione nazionale può richiedere un impegno di circa tre anni. Dalla presentazione della domanda alla ricezione del certificato di idoneità possono passare dai 5 ai 10 mesi. Poi, alla chiamata del Tribunale, segue la convocazione di alcune coppie che potrebbero essere idonee ad accogliere il minore selezionato e si conducono dei colloqui preliminari per decidere chi riceverà il minore in affido. 

Adozione in Italia per single

La legge italiana in materia di adozione la vieta a coppie di fatto, coppie omosessuali e persone single. Tuttavia alcune decisioni prese nei Tribunali hanno parzialmente aperto alla possibilità di adozione da parte dei single. 

Nel 2005, ad esempio, la Corte Costituzionale approvò l'adozione di una bambina bielorussa che aveva bisogno di cure mediche urgenti e immediate. A prestargliele, una donna italiana che aveva instaurato nel tempo un rapporto consolidato e profondo con la piccola. Questa deroga ha creato un precedente e delle eccezioni, che si applicano alle adozioni internazionali.

I single che hanno instaurato un profondo rapporto di affetto e stabilità con un bambino orfano di entrambi i genitori, possono adottarlo. Il legame deve essere preesistente alla morte dei genitori.

Se un minore ha difficoltà ad essere adottato, a causa di caratteristiche fisiche, anagrafiche, di salute, questi può essere adottato da un single. Quest'ultimo può adottare un bambino anche se il Paese di origine del minore ne autorizzi l'adozione per legge.