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Le donne e la Sharia: cosa potrebbe succedere in Afghanistan

Sin dai primi proclami di inclusione femminile da parte dei talebani, lo scetticismo è stata la reazione prevalente: ecco cosa rischiano le donne nei Paesi con l'applicazione più estrema della legge coranica.

Sin dai primi proclami di inclusione femminile da parte dei talebani, lo scetticismo è stata la reazione prevalente: ecco cosa rischiano le donne nei Paesi con l'applicazione più estrema della legge coranica.

In una delle ultime conferenze stampa tenute dal portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid, si è parlato anche di donne. Con una dichiarazione che ha del paradossale è stato detto: «Le donne in questo momento a Kabul non possono lavorare perché manca la sicurezza, ma torneranno quando la situazione si sarà stabilizzata». Se la situazione è stata destabilizzata dal nuovo regime dei talebani, come faranno a stabilizzarla rimanendo fedeli ai principi della Sharia sulle donne? Sappiamo che per ora non c'è alcuna risposta, ma per comprendere appieno la gravità della situazione, è bene fare un passo indietro e comprendere cosa prevede la legge coranica non scritta in merito.

Cos’è la Sharia

La Sharia è la legge sacra della religione islamica basata sul Corano. Il significato di questa espressione è letteralmente "strada battuta" o "retta via", ma anche qui il senso comune ha deviato il suo senso originario, trasferendolo nella parola "legge". Oltre a essere basata sul libro che contiene le rivelazioni di Allah a Maometto, cioè il Corano, la Sharia si ispira alla Sunnah, ovvero l’insieme degli atti e dei detti di Maometto, classificati nel corso dei secoli.

Non avendo fonti scritte che ne certifichino i precetti - a parte i testi religiosi di riferimento -, chi la adotta come legge di Stato, si fa portatore di un'interpretazione più o meno rigorosa a seconda del proprio orientamento. Quella adottata dai talebani è una versione particolarmente estrema

La Sharia e il suo diritto hanno costituito il fondamento legislativo degli Stati islamici fin dai primi califfati arabi. Successivamente, sull'onda della modernizzazione e del nazionalismo guidato da principi laici, la legge ispirata dal Corano è stata abolita quasi ovunque negli Stati moderni. Al suo posto sono subentrati sistemi giuridici che ricalcano quelli europei, con alcune eccezioni notevoli: l'Arabia Saudita, l'Iran e il Pakistan. In altri Paesi, ad esempio quelli del Nord Africa e del vicino Oriente, la Sharia regola solo i rapporti privati, andando a dare i suoi principi come base per il diritto di famiglia. 

Quella proposta dal regime dei talebani, come detto, è un'interpretazione particolarmente estrema, volta a giustificare le loro attività terroristiche e persecutorie. Ad esempio, in Afghanistan si vuole mantenere la lapidazione nella propria legislazione, anche se mancano riferimenti diretti nel Corano a questa barbara punizione.

Cosa prevede la Sharia

La Sharia si estende fino a comprendere ogni atto umano, da quelli individuali e interiori, legati al culto, a quelli esteriori, come quelli legati all’interazione sociale, dalla sfera personale a quella politica. Ogni atto si classifica in base alla sua accettabilità rispetto alla religione. Al primo posto ci sono gli obblighi di fede, chiamati anche i “pilastri dell’islam”. In fondo ci sono gli atti proibiti.

Il tratto più inquietante della Sharia è la sua estensione anche al diritto penale. Questa interpretazione mette al primo posto i delitti contro Dio, cioè la blasfemia e l'apostasia. Seguono i reati di furto e rapina, per cui sono previste pene severissime come l'amputazione degli arti. È vietato il consumo di bevande alcoliche. Le pene previste per questi crimini sono severissime e arrivano fino alla pena di morte. Basti pensare che per l'adulterio si può arrivare anche alla lapidazione

donne afghane

Le donne nella Sharia

La religione istituita da Maometto, morto nell’anno 632, prevedeva una sorta di protezione per donne e ragazze, precedentemente trattate come proprietà. Oggi la legge islamica vede uomini e donne come uguali agli occhi di Dio, ma i diritti e gli obblighi loro conferiti - soprattutto economici - non sono identici. Il Corano e gli insegnamenti di Maometto stabiliscono, per esempio, che una donna ha il diritto di lavorare e di mettere da parte i propri guadagni. Del resto la prima moglie di Maometto, Khadijah, era una donna d’affari affermata. 

Ma la Sharia non tratta uomini e donne allo stesso modo. A tal proposito, numerosi versetti del Corano affermano che uomini e donne “sono stati creati dalla stessa essenza”, ma si definiscono gli uomini qawwamun, cioè protettori e mantenitori, per stabilire già dalla parola la superiorità degli uomini rispetto alle donne. Il versetto che interessa questo aspetto prosegue dicendo che le donne devote sono “obbedienti” e che se disobbediscono con insistenza, i loro protettori maschi, in casi estremi, dovrebbero “colpirle” o “batterle”.

Sharia: le donne e il matrimonio

Secondo la legge coranica i padri hanno il diritto di combinare il matrimonio delle loro figlie, minorenni o adulte, ma i giuristi concordano sul fatto che una donna adulta non più vergine debba dare il proprio consenso esplicito a un matrimonio. La questione se una figlia vergine abbia il diritto di opporsi a un matrimonio contratto per lei dal padre è stata oggetto di dibattito tra i giuristi. Questa norma è alla base del fenomeno delle spose bambine, che si teme torni in auge sotto il regime talebano.

Sharia: le donne e il burqa

Il Corano prevede che una donna non riveli la sua bellezza agli uomini al di fuori della sua famiglia. Ciò ha portato alcuni giuristi islamici a richiedere alle donne di coprire i capelli e, in alcuni Paesi, il viso. Nei Paesi musulmani più moderati si pensa che il vero senso del versetto coranico si riferisse alla necessita per le donne di vestirsi e comportarsi con modestia in pubblico.

Durante il periodo che va dal 1996 al 2001 le donne furono relegate in casa: si poteva uscire solo con un tutore maschio. Il burqa, velo che copre completamente il corpo delle donne fino ai piedi, lasciando gli occhi dietro una grata di tessuto, divenne obbligatorio insieme al divieto di ridere, di lavorare e di frequentare la scuola. Oggi si teme che possa succedere di nuovo e già per le strade di Kabul si notano molti più burqa che in passato. In tutto questo, nel Corano non c'è traccia di prescrizioni che prevedano l'uso di un abito così proibitivo come il burqa. Anche questa è una interpretazione estrema della legge coranica.

Sharia: le donne e le eredità

In questi giorni i telegiornali raccontano di una Kabul dalle cui strade sono sparite le donne. Infatti, la Sharia - soprattutto nelle sue interpretazioni più estreme come quella afghana - discrimina profondamente le donne. Ad esempio, in fatto di eredità e libertà personali, non possono disporre liberamente di ciò che è stato destinato loro. Inoltre, nei viaggi all'estero, devono essere accompagnate da un tutore maschile. Nel Corano si specifica che una sorella eredita la metà dell’importo di suo fratello. La motivazione? Semplice: per la Sharia gli uomini hanno la responsabilità di sostenere finanziariamente le donne, gli anziani e i giovani della famiglia.

Sharia: le donne e la vita giuridica

In alcune interpretazioni della Sharia, si sostiene che la testimonianza di una donna valga la metà di quella di un uomo. La convinzione nasce da un versetto coranico che dice: «E se non ci sono due uomini disponibili, allora porta un uomo e due donne da coloro che accetti come testimoni». Ma la verità è che alcuni studiosi sostengono che all’epoca in cui il versetto è stato scritto, le donne non avessero grande esperienza negli affari. Quindi lo scopo del versetto non era quello di mettere in discussione la credibilità delle donne in generale. Ma naturalmente una interpretazione più estrema di questo concetto fa comodo a chi vuole eliminare le donne dalla vita pubblica.

Sharia: le donne e lo studio

Durante il primo governo talebano, tra il 1996 e il 2001, alle donne fu vietato di guidare, di studiare con i loro coetanei uomini, di indossare gioielli e di avere rapporti con uomini diversi dal marito o dai familiari e di studiare come i loro coetanei di sesso maschile. Si teme che con il ritorno dei talebani al potere, nonostante le aperture iniziali, ciò possa succedere ancora.

Cosa potrebbe succedere alle donne ora?

Il 15 agosto 2021 i Talebani hanno ripreso in mano Kabul. Le preoccupazioni internazionali sulla condizione delle donne in Afghanistan sono fortissime. Di fatti, per paura dei guerrieri del regime, le donne sono sparite dalle strade. Inizialmente, il portavoce dei talebani aveva dichiarato che nel governo ci sarebbe stato posto per le donne, ma solo in base ai proclami della Sharia. Si è detto che avrebbero potuto studiare, indossando solo l'hijab.

Dopo queste dichiarazioni era circolato un video con un'intervista tra un alto funzionario talebano e una giornalista munita solo di hijab. Ma poche ore dopo, una conduttrice della televisione di stato afgana ha affermato che i talebani avevano sospeso lei e altre donne che lavoravano a tempo indeterminato.

Foto: LaPresse