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Ecomafia 2016: ogni ora 3 reati ambientali

Legambiente e Cobat hanno presentato il nuovo rapporto sui delitti ambientali: si allenta la pressione su rifiuti e cemento ma aumentano i reati contro gli animali. 

Legambiente e Cobat hanno presentato il nuovo rapporto sui delitti ambientali: si allenta la pressione su rifiuti e cemento ma aumentano i reati contro gli animali. 

Ogni ora in Italia avvengono tre ecoreati: crimini contro il patrimonio naturale e contro gli animali, nonché illeciti nei settori della filiera agroalimentare e del ciclo dei rifiuti. E’ quanto emerge dal rapporto di Legambiente, Ecomafia 2016, che fornisce i primi risultati dopo l’entrata in vigore della legge sugli ecoreati.

Edito da Edizioni Ambiente con il sostegno di Cobat, il rapporto mostra i primi segni di un cambiamento: nel 2015 sono diminuiti gli illeciti ambientali accertati e sono aumentati gli arresti.

Si tratta di una inversione di tendenza che deriva dall’introduzione, lo scorso anno, dei delitti ambientali nel Codice penale.

Si regista un calo complessivo degli ecoreati ma cresce l’incidenza degli illeciti in quattro regioni del Sud Italia (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) dove se ne sono contati 13.388: si tratta del 48,3% del totale nazionale mentre nel 2014 l’incidenza si fermava al 44,6%.

Nei settori dei rifiuti e del cemento si registrano buone notizie con la diminuzione delle attività illecite, anche se comunque i dati sono impressionanti: nella filiera del calcestruzzo si sono contati 5mila reati. Purtroppo gli illeciti nella filiera agro-alimentare non conoscono crisi come pure i reati contro gli animali.

Gli incendi hanno registrato un aumento che sfiora il 49%: sono andati in fumo più di 37.000 ettari, per lo più nelle quattro regioni a tradizionale insediamento mafioso.

Costante anche l’abusivismo edilizio: nel 2015 sono stati costruiti altri 18.000 immobili fuori legge, ovvero il doppio rispetto al 2007.

Dopo la legge sugli ecoreati è ora fondamentale che il Parlamento approvi una legge sui delitti contro gli animali, una norma per semplificare l’abbattimento degli ecomostri e una contro le agromafie.

E’ indispensabile inoltre la costituzione di una grande polizia ambientale che usufruisca delle esperienze maturate dall’Arma dei carabinieri e dal Corpo forestale dello Stato negli ultimi anni.

Foto © tox99jorge - Fotolia.com

Tipsby Dea

Dati regionali

Nel 2015 la regione con il maggior numero di illeciti ambientali è la Campania con 4.277 reati, più del 15% sul dato complessivo nazionale, seguono poi la Sicilia con 4.001 reati, la Calabria con 2.673 illeciti, la Puglia con 2.437 reati e il Lazio con 2.431 illeciti.