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Johammer J1, la moto elettrica a zero emissioni

Arriva sul mercato Johammer J1, la moto elettrica a zero emissioni che rivoluziona il modo di viaggiare su due ruote. 

Arriva sul mercato Johammer J1, la moto elettrica a zero emissioni che rivoluziona il modo di viaggiare su due ruote. 

A distanza di due anni dalla sua nascita nel 2014, quando fu prodotta in edizione limitata, torna ad essere commercializzata in tutta Europa Johammer J1, la moto elettrica dall’aspetto futuristico, ribattezzata come la "Tesla delle due ruote".

Progettata dall’omonima azienda austriaca, che si sta sempre più affermando nell’ambito della mobilità sostenibile, Johammer J1 è una moto elettrica con un’autonomia che gli consente di percorrere ben 200 km.

Johammer J1 può raggiungere una velocità massima di 120 km/h ed è munita di un motore che può fornire 11 kW di potenza.

Le batterie a ioni di litio sono acquistabili in due diverse capacità: il caricatore da 3 kW è a bordo e in opzione c'è il caricatore veloce da 8 kW.

Dotata di una scatola di alluminio che custodisce la batteria, la moto dell’azienda Johammer è disponibile in due versioni a seconda dei chilometri percorribili sfruttando una carica completa: il modello J1.150 e la J1.200.

Per ricaricare la batteria, almeno all’80% della sua capacità, ci vogliono circa 2 ore e mezza o 3 ore e mezza a seconda della versione scelta.

Dal punto di vista estetico Johammer J1, che è lunga 2,2 metri e pesa tra i 159 e i 178 kg, ha design unico e un aspetto aerodinamico messo a punto dal suo creatore, Johann Hammerschmid.

Priva di cruscotto, Johammer J1 presenta il motore integrato nella ruota posteriore ed è dotata di due specchietti retrovisori multifunzionali che indicano velocità, distanza e carica.

Johammer J1 è disponibile in cinque colori e ha un costo che non è proprio alla portata di tutti perché va dai 23 mila euro del modello J1.150 ai 25 mila euro del modello J1.200.

Per continuare a sviluppare le proprie tecnologie, Johammer ha fatto partire un crowdfunding nell’intento di abbattere i costi di produzione, aumentare la capacità di trasporto della J1 e migliorare la propria posizione sul mercato europeo.

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