Vivere eco
Vivere eco

Ecovillaggi: cosa sono e dove sono in Italia

Condivisione e sostenibilità sono gli ingredienti fondamentali della scelta di chi vive in un ecovillaggio. Una scelta di vita sicuramente alternativa fatta per vivere in connessione con la natura e con gli altri esseri umani. 

Condivisione e sostenibilità sono gli ingredienti fondamentali della scelta di chi vive in un ecovillaggio. Una scelta di vita sicuramente alternativa fatta per vivere in connessione con la natura e con gli altri esseri umani. 

Condivisione e sostenibilità sono gli ingredienti fondamentali della scelta di chi vive in un ecovillaggio. Una scelta di vita sicuramente alternativa fatta per trovare una maggiore connessione con la natura e con gli altri esseri umani. 

C’è la dimensione del villaggio e c’è la sostenibilità. Scegliere di vivere in un eco villaggio è la perfetta combinazione tra la volontà di vivere insieme ad altri e condividere tutto nel segno della sostenibilità ambientale e umana. Possiamo parlare, infatti, di "comunità ecologica".

Cosa sono gli ecovillaggi? 

Se ne parla spesso, ma non tutti sanno esattamente cosa sono gli eco-villaggi. Definiti generalmente comunità intenzionali ecosostenibili (per sottolineare l’intenzione iniziale di vivere secondo modelli di sostenibilità ecologica e socioculturale, economica), secondo l’ecologo australiano David Holmgren, gli ecovillaggi si basano su alcuni principi di base. Le “regole” generali degli eco villaggi partono, infatti, da alcuni punti fermi: l’adesione volontaria, la condivisione di un progetto pensato per ridurre al minimo l’impatto ambientale e la propria impronta ecologica, l’utilizzo di energie rinnovabili e sostentamento alimentare basato sull’agricoltura biologica.

Si tratta, in pratica, di microsocietà, o meglio comunità che basano la loro esistenza sulla sostenibilità ambientale e la condivisione con il contributo di ciascun membro. Chi decide di vivere in un eco villaggio non sceglie solo un luogo diverso dall’ordinario in cui vivere ma sposa un’idea di vita sostenibile sia dal punto di vista ecologico ed economico ma anche e soprattutto a livello umano. 

Progetti di comunità alternative 

Di queste comunità alternative oggi ne esistono davvero tante e quasi tutte rintracciano la loro origine nel primo esperimento del genere, nato 50 anni fa, nel 1971, quando Stephen Gaskin, professore di San Francisco, fondò nel Tennessee the Farm, il primo ecovillaggio al mondo che esiste ancora oggi. In quanto comunità alternative, gli ecovillaggi nascono quando gruppi di almeno 5 persone si incontrano nella volontà di condividere uno stile di vita in sintonia con l’ambiente, nel segno della condivisione di risorse e di lavoro e lontano dai meccanismi della società moderna e mettendo in atto, quindi, forme sociali, metodi diversi di istruzione ma anche di riscaldamento, cucina, allevamento. Oggi la diffusione degli ecovillaggi nel mondo è molto variegata: sicuramente il numero maggiore è in America con circa 2.000 insediamenti che si trovano negli Stati Uniti per una popolazione comunitaria di circa 100.000 membri. In Europa, la gran parte degli eco villaggi si trovano tra Gran Bretagna e Irlanda con circa 250 comunità per 5000 componenti. Molto più bassi i numeri degli altri paesi: da un centinaio in Germania a 30 in Scandinavia.

Caratteristiche degli ecovillaggi 

Sin dalla nascita del primo eco villaggio, anche se sono nate decine di altre esperienze, le caratteristiche dei villaggi ecologici sono sempre le stesse: da quello che si concentra sull’agricoltura a quelli che mettono al centro la crescita interiore. Anche se ogni villaggio ha delle peculiarità proprie, la caratteristica principale è l’idea di vivere a contatto con la natura che poi si associa alla voglia di vivere in comunità. Alcuni ecovillaggi sono associati a organizzazioni che permettono scambio lavoro, progetti di woofing, altre realtà chiedono un contributo per l’accoglienza. Insomma, ognuno ha le sue regole.

ecovillaggi italia

Foto: ©dimaberkut/123RF.COM

Ecovillaggi in Italia 

In Italia l’ecovillaggio più antico è nato nel 1972 in Umbria e si chiama Utopiaggia. Oggi gli ecovillaggi in Italia sono circa una quarantina e, secondo la mappatura realizzata dalla Rete italiana dei villaggi ecologici (associazione costituita da comunità, ecovillaggi, nata nel dicembre 1996 con l’intento di condividere esperienze e saperi tra le tante eterogenee realtà degli ecovillaggi che esistono sul territorio italiano e per supportare la nascita di nuove) si trovano soprattutto al centro Italia. Negli ultimi anni, però, si registra sempre di più un incremento di eco villaggi in Sardegna e, allo stesso tempo, aumentano le esperienze virtuose di eco villaggi in Sicilia.  Generalmente, comunque, in tutta la Penisola si tratta di realtà di piccole dimensioni circa 20 abitanti. A queste esperienzee fanno eccezione quelle dei villaggi ecologici di Damanhur (1.200 membri), Nomadelfia (300) e Il Forteto (150).

Damanhur 

Federazione di comunità, Damanhur è stata fondata nel 1975 da Oberto Airaudi. Si trova in Piemonte, tra la Valchiusella e l’Alto canavese ed è stata premiata da un’agenzia delle Nazioni Unite come modello di sviluppo ecosostenibile. Si tratta di una società multilingue, aperta agli scambi con il mondo e le diverse culture dei popoli e ovviamente il rispetto per l’ambiente è fondamentale.

Nomadelfia

Nomadelfia nasce, di fatto, nel 1948 dal progetto di Don Zeno di realizzare una micro-società paritetica, ispirata al modello descritto dagli Atti degli Apostoli. Si tratta di una frazione del comune di Grosseto in cui la comunità di cattolici praticanti vive nel nome del principio fondante: "luogo dove la fraternità è legge”.

Il Forteto 

Il Forteto è nato nei dintorni di Prato negli anni 70. Uniti da principi di condivisione solidale e di adesione alla spiritualità promossa da Don Milani, a favore dell’ascolto e del sostegno ai più deboli, ben presto danno vita ad un progetto laico di inserimento e di accoglienza delle persone più bisognose. 

Cooperativa di Bordo

Attiva dal 1982, la Cooperativa di Bordo ha come principale obiettivo la ristrutturazione di un antico villaggio abbandonato ai confini con la Svizzera nel Parco Naturale dell’Alta Valle Antrona. Il villaggio si compone di case in pietra ristrutturate in modo semplice, ed è conosciuto ed apprezzato come sede di corsi e seminari, ma anche come luogo per le vacanze.

Villaggio Verde

Il Villaggio Verde di Cavallirio (NO) è un progetto di eco-villaggio nato negli anni ’80 come centro sperimentale per l’evoluzione della propria coscienza e ricercando l’armonia interiore e con la natura. Ideato da Bernardino del Boca, promuove la partecipazione alle attività secondo le proprie inclinazioni.

Eco-House in Sicilia 

Eco-House è un villaggio vegetariano nel siracusano dove si ricicla l’acqua, non si usano sostanze nocive per l’ambiente e si praticano riuso e baratto e l’accoglienza ecologicamente sostenibile, etica e solidale.

Giardino della Gioia

L’ecovillaggio Giardino della Gioia, in provincia di Foggia, è immerso in un uliveto secolare e promuove permacultura, autosufficienza energetica e alimentare, utilizzo di metodi di coltivazione innovativi e ospitalità aperta a tutti in cambio lavoro. 

Il Vignale

Il Vignale è una comunità agricolo-culturale che promuove un modo di vivere compatibile con l’ambiente naturale circostante e con la dignità dell’essere umano. Le decisioni vengono prese col metodo del consenso e seguono i principi della comunicazione non violenta. 

La città della Luce

Nelle Marche, La città della Luce è una comunità intenzionale basata sulla sostenibilità, ambientale e relazionale. Chi ne fa parte sposa uno stile di vita fondato sulla sobrietà: ridurre al minimo l’impatto ambientale e ogni tipo di spreco.  

Arcipelago Sagarote

Arcipelago Sagarote in Calabria è un’associazione di volontariato in cui si esprimono liberamente arte e pensieri. Un luogo che mira a promuovere un nuovo modello di vita sostenibile e di autosostentamento per migliorare la qualità della vita e consolidare valori umani di solidarietà e uguaglianza

Comune di Urupia

La Comune di Urupia è una comunità libertaria nel Salento, nata negli Anni 90. Si basa su proprietà comune e il principio del consenso e ovviamente su agricoltura in 23 ettari di terra. 

Rays

L’associazione Rays, in Toscana, nasce nel 2006 con lo scopo di realizzare uno stile di vita semplice nel pieno rispetto della natura e delle sue risorse. L’esperienza quotidiana si fonde e si collega ai principi essenziali dell’agricultura naturale e della Permacultura. 

La Comune di Bagnaia

La Comune di Bagnaia nasce nel 1979, con l’idea di sperimentare nel quotidiano la condivisione delle risorse umane ed economiche e una vita di gruppo che prevede la comprensione, il rispetto reciproco e la collaborazione.

Il Popolo degli Elfi

A partire dagli anni Ottanta, l’Appennino pistoiese ospita una delle esperienze più originali del movimento comunitario italiano: il Popolo degli Elfi. Si vive raccogliendo frutti della terra e allevando capi di bestiame solo per la sussistenza. 

Ecovillaggio Lumen

L’ecovillaggio Lumen è una comunità intenzionale, fondata nel 1992, dove si promuove pace, etica, rispetto per l’ambiente, attenzione allo sviluppo armonico degli esseri umani attraverso la promozione di sani stili di vita. 

Villaggio Ecologico Granara

Il progetto nasce a Milano verso la fine degli anni ’80, da un gruppo di giovani impegnati nella tutela dell’ambiente. Le tecniche adottate sono quelle della bioedilizia e dell’autocostruzione.

Ecovillaggio Tempo di Vivere

L’ecovillaggio Tempo di Vivere è una comunità intenzionale, autonoma e autogestita, in cui ognuno può portare le proprie esperienze e competenze per arrivare all’obiettivo comune di un’esistenza basata sulla centralità del singolo, nella condivisione.

Gli ecovillaggi accettano nuovi membri? 

Capita di chiedersi se gli ecovillaggi possono accettare o meno nuovi membri. La risposta è sì, in molti casi. Se c'è chi pensa di avviare una comunità tutta nuova, c'è infatti chi si avvicina a comunità preesistenti. Gli ecovillaggi possono accettare nuovi membri e spesso, anche, li cercano attivamente: ciò accade principalmente quando i membri sono pochi e la gestione del podere e delle pratiche comunitarie diventa complicata. L'importante è sposare pienamente i principi su cui si basa l'ecovillaggio ed entrare in sintonia con gli altri e con i valori condivisi. 

Foto di apertura nenetus © 123RF.com