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In crescita il consumo di acqua dal rubinetto

Gli italiani tornano a bere l’acqua del rubinetto: ben tre italiani su quattro lo fanno e in tre anni sono quasi quadruplicati i chioschi dell’acqua.

Gli italiani tornano a bere l’acqua del rubinetto: ben tre italiani su quattro lo fanno e in tre anni sono quasi quadruplicati i chioschi dell’acqua.

In base alle ultime statistiche ben il 75,5% degli italiani, quindi tre italiani su quattro, è tornato a bere acqua dal rubinetto nonostante l’Italia sia ancora, a livello europeo, il paese che consuma la maggiore quantità di acqua imbottigliata.

Il consumo è salito in modo considerevole grazie all’attività di divulgazione svolta dai Comitati per l’acqua pubblica che, temendone la privatizzazione, hanno sensibilizzato i cittadini nei confronti di una nuova “cultura dell’acqua”.

Ma soprattutto l’aumento del consumo di acqua del rubinetto è dovuto anche alla moltiplicazione dei Chioschi dell’Acqua, gli impianti pubblici voluti da quasi 500 Comuni in Italia, da cui è possibile prelevare e imbottigliare l’acqua spendendo un piccolo contributo per l’acqua gassata.

I chioschi dell’acqua sul nostro territorio in soli tre anni sono saliti da 213 a 817, una crescita impressionate che ha riguardato tutta la penisola, isole comprese, nonostante il fenomeno sia prevalente al Nord dove è nato

La regione che detiene il maggior numero di chioschi dell’acqua è la Lombardia, che dal 2010 ad oggi è passata da 155 installazioni a 382, seguono poi l’Emilia Romagna che da 8 è passata a 134, il Piemonte che da 19 è salita a 126, il Veneto che da 1 è arrivata a 44 installazioni, la Toscana che da 28 è salita a 60 e le Marche che da 1 è arrivata a 13 come il Lazio.

I dati non sono purtroppo altrettanto lusinghieri nel sud Italia dove la Campania registra solo 14 chioschi dell’acqua, l'Abruzzo appena 3 e la Puglia soltanto 1. Non meglio vanno le cose in Friuli Venezia Giulia dove i chioschi sono 8, in Trentino Alto Adige dove ce ne sono 6, in Sardegna 5, in Liguria 4, in Valle d'Aosta 3 e in Umbria solo 1.

Sono questi i dati che emergono dal Festival dell'acqua, organizzato dalla “Federazione delle imprese energetiche e dell'acqua” recentemente svoltosi a L'Aquila, dove è stato firmato un protocollo d'intesa per la valorizzazione dell'acqua di rete, per la riduzione dei rifiuti e delle emissioni di CO₂ tra il ministero dell'Ambiente, Federutility, Aqua Italia e Anima.

Gli obiettivi del protocollo sono quelli di promuovere il miglioramento della qualità del servizio idrico, informare gli utenti sulle questioni relative alla gestione sostenibile dell’acqua, e ridurre i rifiuti derivanti: non resta che aspettare i prossimi risultati sperando che questo trend positivo continui.

Foto © Juri Samsonov - Fotolia.com

Tipsby Dea

Produzione e risparmio

Ipotizzando un prelievo annuo di 300mila litri d’acqua da un chiosco si risparmierebbero 200mila bottiglie PET in meno, e di conseguenza non verrebbero immessi nell’atmosfera oltre 9180 kg di CO₂.