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Obesità infantile: il ruolo della famiglia

A volte tra le cause dell’obesità infantile vi sono diversi fattori “sociali” e ambientali, tra i quali l’influenza esercitata dalla famiglia sui comportamenti e le abitudini del bambino.
Per capire dove si potrebbe agire diversamente bisogna, prima di tutto, osservare ciò che contraddistingue l'intera famiglia: dall'alimentazione alle attività svolte.  

A volte tra le cause dell’obesità infantile vi sono diversi fattori “sociali” e ambientali, tra i quali l’influenza esercitata dalla famiglia sui comportamenti e le abitudini del bambino.
Per capire dove si potrebbe agire diversamente bisogna, prima di tutto, osservare ciò che contraddistingue l'intera famiglia: dall'alimentazione alle attività svolte.  

Le cause dell’obesità infantile (link all’articolo) sono molte e cambiano da soggetto a soggetto. Oltre ad essere una conseguenza di una scorretta alimentazione, il sovrappeso nei minori può anche essere il risultato di diversi fattori ambientali, tra i quali, l’influenza esercitata dalla famiglia e dalla società sulla psiche e i comportamenti del bambino.

Il dottore e pediatra Guido Vertua spiega che: “Il bambino obeso non è tale solo per motivi ereditari; anche altri fattori ne sono in varia misura responsabili, come ad esempio il vivere in una famiglia che abitualmente mangia più del necessario, svolgere poca attività fisica e privilegiare cibi ad alto contenuto di calorie”.
Il pediatra specifica inoltre che “Avere dei genitori obesi può essere un fattore favorente, ma molti bambini obesi hanno dei genitori di peso normale”.
Questo per spiegare che sono quindi più fattori a determinare il peso di un bambino e non uno soltanto.

Come si possono riconoscere le cause e i fattori determinanti l’obesità nel proprio figlio?

Impara a osservare i comportamenti e le abitudini alimentari di tutta la tua famiglia, non solo quelle che riguardano il bambino.

Un’ottima idea per “tenere sotto controllo” quello che mangia il bambino durante il giorno è quella di scrivere un diario alimentare dettagliato di tutto quello che consuma nel corso di una giornata, senza dimenticare di indicare la quantità di cibo e le varie aggiunte di condimento.

L'osservazione dettagliata degli alimenti assunti nel corso di una settimana – continua il Dottor Guido Vertua - aiuterà il pediatra a calcolare gli eccessi, le preferenze alimentari (che possono essere rispettate), le abitudini non modificabili o la cui rinuncia comporta un sacrificio eccessivo, gli alimenti che sono carenti e che è necessario o opportuno aggiungere e gli alimenti non graditi”.

E’ importante anche ricordarsi che un bambino ha bisogno di stimoli e motivazioni. Questi si trovano sia nello sport, che aiuta il bambino ad integrarsi in un gruppo e a bruciare calorie, sia nelle attività quotidiane; tali attività, se incentivate dai genitori risultano più interessanti e danno al bambino un senso di gratificazione.

Il bambino in sovrappeso ha bisogno di essere incoraggiato in quello che fa per motivarsi e ritrovare autostima in se stesso.

Per fare questo, conclude il pediatra Guido Vertua, bisogna “cambiare obiettivo”, ovvero: “Non chiediamo a nostro figlio di dimagrire ma educhiamolo ad assumere uno stile di vita sano che significa corretta alimentazione ed adeguata attività motoria - specificando che- Questa diversa prospettiva ci permette anche una vera prevenzione.”