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Intervista a Gabriella Golia: «Berlusconi? Mi teneva un'ora al telefono»

Gabriella Golia, icona di Italia Uno degli anni '80 e '90, si racconta a 360° gradi: dalla tv di allora alla nuova vita di oggi.

Gabriella Golia, icona di Italia Uno degli anni '80 e '90, si racconta a 360° gradi: dalla tv di allora alla nuova vita di oggi.

Oggi conduce un programma di economia sul canale tematico Business 24 ma per anni è stata l’annunciatrice ed il volto di Italia Uno. Il suo viso su sfondo mentre annunciava Beverly Hills 90210 o Pressing con Raimondo Vianello ce lo ricordiamo davvero tutti. “Alcuni ai tempi - racconta - registravano i film direttamente con il mio annuncio!”. Generazione X ospita oggi uno dei volti televisivi più amati degli anni ottanta e novanta: Gabriella Golia.

Con lei ho parlato davvero di tutto: dal suo nuovo lavoro agli anni d’oro di Italia Uno, dal rapporto con Silvio Berlusconi che ai tempi fortemente la cercò per portarla in Fininvest fino alla tv di oggi. E al suo sogno televisivo ancora da realizzare: partecipare a Ballando con le Stelle.

Ciao Gabriella, come sono stati i tuoi anni’80 e ’90?
Bellissimi naturalmente! Sono stati l’inizio di tutto, della televisione commerciale, del mio lavoro: nascita, crescita, sviluppo e tutto quello che è venuto. Per me sono stati anni di grandi entusiasmo. In questi giorni, ripensando ai quei momenti, c’è un po’ di tristezza per la recente scomparsa del mio ex direttore Lillo Tombolini.

Come vedi la tv di oggi, ora che sei da un po’ distante dal piccolo schermo?
Per certe cose, mi piace molto, soprattutto per il cinema, per certe fiction e per l’informazione. Non mi piace invece la televisione urlata, la televisione basata sul nulla. Dei cavoli degli altri non ce ne frega niente! Erano cosi belli gli spettacoli di un tempo. Forse non ho la mentalità dei giovani di oggi ma tutte queste urla, tutto questo parlarsi addosso, lo trovo fastidioso. Quando capito su questi programmi li guardo per cinque minuti, per curiosità più che altro, per capire fin dove siamo arrivati e poi cambio canale. I talk show di informazione, devo dire, sono fatti tutti da grande professionisti, li seguo più o meno tutti. Quello che secondo me si fa oggi è tantissimo zapping, cosa che una volta si faceva meno.

Sei stata una delle primissime annunciatrici della televisione commerciale. A quei tempi si era davvero associati al canale di appartenenza e tu eri il volto di Italia Uno. Come funzionava?
Andavamo in studio per registrare gli annunci, poi il mio lavoro consisteva anche nell’andare in giro per l’Italia per le varie trasmissioni musicali del canale, come per esempio “Azzurro”, che si faceva da Bari, o “Vota la Voce”. Altre mie colleghe erano impegnate con il “Festivalbar”. Avevo un giorno fisso per il lavoro di annunciatrice e in quel giorno registravamo tutti gli annunci della settimana, negli altri giorni si faceva il resto. Potevano chiamarti per fare l’ospite in altri programmi come al “Gioco dei Nove”. Era bello perché era vario! Incontravo tantissima gente, immaginate la gioia di una ragazza giovane che poteva conoscere tutti quei personaggi famosi

Oggi gli annunci non esistono più...
No, ci sono delle voci. Potevano lasciare le nostre voci, erano delle voci amiche.

Secondo te gli annunci funzionerebbero ancora oggi, nel 2020?
Dipende da come li fai. Ai miei tempi Italia Uno li aveva fatti nel modo più innovativo in assoluto. Lavoravo con un team che arrivava dalla moda e avevamo dato un taglio molto forte dal punto di vista dell’immagine. C’era una pallina che girava attorno a me nella quale si vedevano le immagini dei programmi che in sequenza annunciavo. Ad esempio, in un annuncio sulla Famiglia Addams avevo vicino una scatola con “la mano” che usciva. Ci giocavamo! La realizzazione portava via tanto tempo ma erano bellissimi! I nostri ragazzini di allora oggi ci rimpiangono, evidentemente era un appuntamento a cui tutti arrivavano volentieri. Qualcosa evidentemente abbiamo lasciato!
 


Cosa ti manca della tv?
Non ho troppa nostalgia degli annunci, mi mancano la conduzione e la recitazione. Quando posso faccio corsi di teatro. Mi è sempre piaciuto diversificare, mi spiace moltissimo che “Vicini di casa”, la sitcom in cui recitavo con Gene Gnocchi Teo Teocoli Enzo Cannavale e Silvio Orlando abbia avuto solo due stagioni. Altre sitcom sono andate avanti per noi ma noi forse eravamo troppo avanti per l’epoca. Avevamo autori pazzeschi come Gino e Michele, la Gialappa’s e tantissimi altri. Io facevo me stessa!

Che ricordo hai di Vicini di Casa?
Lavorare con un gruppo così vuol dire ridere continuamente. Qualsiasi spunto era motivo di una risata. Le cose poi nascevano man mano; avevamo un copione ma nel momento in cui registravi veniva fuori qualcos’altro.

Sei ancora in contatto con loro?
Ho visto Teocoli poco tempo fa a “Fuoricinema”, a Gene Gnocchi ho fatto una sorpresa a Zelig Tv mentre registrava una puntata, gli ho fatto un’improvvisata.

Anche la Rai ha scelto di togliere gli annunci. Cosa ne pensi di questa scelta?
Si sono un po’ adeguati. In America se ci pensi non ci sono mai stati. È sicuramente più impersonale, soprattutto ora che ci sono tantissimi canali.

Con quali colleghe annunciatrici della Rai hai avuto contatti?
Mariolina Cannuli venne da noi per tenere un corso in Mediaset su dizione e recitazione. Con lei sono ancora in contatto. Anche con Maria Giovanni Elmi ci siamo viste non tanti anni fa, in un programma televisivo. Abbiamo fatto anche una gag musicale in uno show condotto da Antonella Clerici. Ho visto qualche volta anche Rosanna Vaudetti, in occasione di servizi fotografici, soprattutto quando andavo a Roma.

E delle colleghe di Mediaset? Ho visto una foto recente con Emanuela Folliero sul tuo profilo Instagram.
Certo! Con loro ci sentiamo anche se non riusciamo a vederci spesso. Sento Emanuela Folliero, Susanna Messaggio, Patrizia Rossetti e Fiorella Pierobon!

Ti avranno proposto tutti i reality come concorrente...
Prima di propormeli ufficialmente sentono il mio agente ma io non amo i reality. L’unico che farei e che avrei fatto anni fa ma che tanto non mi propongono è Ballando con le stelle! Credo che mi ritengano troppo “Mediaset”: a me piace ballare! Ho incontrato anche Milly Carlucci ma alla fine non se n’è fatto nulla. É anche da tanto che non appaio sui canali Mediaset e tra l’altro i miei inizi sono stati in Rai. Ho fatto un programma che si chiamava “Concertazione”, c’era anche Barbara D’Urso con la regia di Enzo Trapani. Il top del top dei registi Rai di allora! Era un programma molto “avanti”, totalmente musicale in cui facevamo dei siparietti e nessuno parlava! C’era solo musica. Ho fatto anche “Sette e mezzo” con Raimondo Vianello e Claudio Lippi, sempre per la Rai. Probabilmente se la Rai allora mi avesse offerto qualcosa sarei rimasta. Incontrai ai tempi un regista che lavorava ad Antenna Nord (poi diventata Italia Uno) e mi presero subito.

Essere ritenuta “troppo Mediaset” ti è pesato?

Ci sono personaggi nati in Mediaset, oggi dei mostri di bravura - come Amadeus, Fiorello, Bonolis -, che sono dovuti andar via per essere valorizzati altrove. A volte si ha il talento in casa ma non ci si accorge, poi quando tornano (se tornano) si stendono i tappeti rossi. Non è utile a nessuno catalogare una persona come "troppo Mediaset" o "troppo Rai". Dovrebbe contare solo quello che vuole il pubblico, ossia vederti in tv.

Da Antenna Nord a Italia Uno. Com’era il tuo rapporto con Silvio Berlusconi? Si dice che a quei tempi lui passasse negli studi, vi conoscesse uno a uno...
Il rapporto con Berlusconi nasce prima del suo acquisto di Italia Uno. Quando lavoravo ad Antenna Nord avevo fatto la campagna pubblicitaria per il canale sui tram di Milano. Noi non sapevamo chi fosse davvero Berlusconi all’epoca, cominciò a chiamarmi personalmente quando vide la campagna, mi teneva un’ora e mezza al telefono perché voleva che andassi a lavorare per lui. Io pero’ mi affeziono tanto alle persone e al posto in cui lavoro, soprattutto se vengo trattata bene. Adoravo il mio direttore Lillo Tombolini di Antenna Nord che ha sempre creduto in me e non me la sentivo di lasciare quel posto. Berlusconi ci provò per due anni a farmi andare a lavorare per lui, mi fece vedere i primi ascolti auditel di Canale 58/Tele Milano che poi diventò Canale 5, mi fece vedere le prime cose che faceva in tv da loro Elenora Brigliadori. In quel periodo lui mise sotto contratto tantissimi professionisti dalla Rai, quasi tutti erano pagati e talvolta fermi, senza andare in video. Li fece venire da lui in modo che la Rai avesse un parco conduttori ristretto. Quando poi comprò Italia Uno nacque la sua famosa frase, detta da lui più volte “Visto che la Golia non accettava di venire da noi, ho comprato Italia Uno”. Negli anni in cui lavorai per lui, era una presenza costante negli studi, aveva spesso bastoni tra le ruote perché i canali non erano ancora “regolarizzati” politicamente, Berlusconi però ci informava su come potevamo aiutare la rete, c’era una bella sinergia e qualsiasi problema con lui lo risolvevi.

Oggi conduci un programma di interviste a grandi manager d’azienda.
Sì, conduco “Business Life” su Business 24, che nasce come canale web e si appoggia a un canale su Sky. Giro tra le aziende parlando in tv di quella che è la loro realtà aziendale attraverso interviste ad amministatori delegati e direttori commerciali. Abbiamo davvero in Italia delle belle aziende sane e devo dire che sono sempre accolta a braccia aperte, sento che aspettano me!

Tuo marito invece è un medico. Come stai vivendo la pandemia come moglie di una persona impegnata in prima linea?
Sì, è un chirurgo (Marco Alloisio n.d.r), responsabile della chirurgia toracica dell’Humanitas dove era già pronto da luglio un ospedale covid. Fino a poco tempo fa era ancora tutto abbastanza normale e quel presidio era vuoto. Ora è da un po’ di tempo che mi dice che anche l’ospedale covid costruito di fianco all'ospedale è pieno e i casi covid gravano purtroppo anche sul pronto soccorso dell'Humanitas.

Per concludere, quale programma ti piacerebbe annunciare oggi?
Mi piacerebbe annunciare in tv che la pandemia è finalmente terminata e tutti possiamo tornare alla nostra vita normale. E ad abbracciarci.