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Influencer ai tempi del coronavirus, Matteo Markus Bok canta "Non ci avrai"

Nel suo video il giovanissimo cantante ha chiamato a raccolta tanti famosi creator del momento, come Rosalba, per parlare ai suoi fan dell'emergenza e per raccogliere fondi a favore della Croce Rossa Italiana e di tre ospedali.

Nel suo video il giovanissimo cantante ha chiamato a raccolta tanti famosi creator del momento, come Rosalba, per parlare ai suoi fan dell'emergenza e per raccogliere fondi a favore della Croce Rossa Italiana e di tre ospedali.

In questo momento, con l'emergenza coronavirus, gli influencer vivono un momento di importante trasformazione. Non ci sono eventi o prodotti da promuovere. Solo tanto tempo per pensare, trovare nuovi format di intrattenimento che spezzino una routine forzatamente monotona, e anche fare del bene.

Matteo Markus Bok e il suo appello in musica: Non ci avrai

Lo hanno dimostrato in modo eccellente Chiara Ferragni e Fedez, raccogliendo oltre 3,8 milioni di euro per potenziare la terapia intensiva dell'ospedale San Raffaele di Milano. Ma c'è anche chi fa gesti più piccoli, ma altrettanto importanti. C'è chi regala lezioni di yoga online o chi, come Matteo Markus Bok, anche solo una canzone.

Non ci avrai è un inno composto dal cantautore 16enne, per mandare un messaggio importante attraverso una melodia orecchiabile ai suoi coetanei. Anche riuscire a tirare su il morale di chi è costretto all'isolamento e alla convivenza forzata è importante. Non solo perché fa bene al nostro sistema immunitario come abbiamo già raccontato, ma perché ci aiuta a sperare e a non perdere il sorriso.

Non ci avrai non è solo una canzone, ma anche un momento di aggregazione tra i più famosi creator del momento, chiamati a raccolta nel video disponibile su YouTube: Luciano Spinelli, Rosalba, Sespo, Kessy e Mely, Ludovica Olgiati, Elena Sofia Picone, Emma Del Toro, Paky, Tel J, Caterina Cantoni, Noa Planas, Matteo Andreini e Jessica Brugali.

L’iniziativa supporterà la campagna #VinciamoNoi su CharityStars. L'obiettivo è sostenere l’Ospedale Sacco di Milano, l’Ospedale San Matteo di Pavia, l’Ospedale Spallanzani di Roma e la Croce Rossa Italiana. L’hashtag che simboleggia questo impegno collettivo è #CVD19NonCiAvrai.

Ecco com'è nata Non ci Avrai: intervista a Matteo Markus Bok.

 

Quali sono stati i sentimenti che ti hanno guidato nella composizione di "Non ci avrai"?

Ho deciso di scrivere Non ci avrai una giornata in cui non riuscivo a smettere di pensare alla situazione in Italia. Essendo a Miami, non sapevo come essere utile al mio Paese.

La maniera in cui io riesco ad esprimermi al meglio è la musica… quindi ho iniziato a scrivere. Volevo mandare une messaggio importante, ma allo stesso tempo creare una melodia orecchiabile e simpatica, per far sì che potesse piacere ai miei coetanei.

Che ne pensi dell'azione messa in campo da Chiara Ferragni e Fedez che ha portato alla creazione in soli 8 giorni di un nuovo reparto di terapia intensiva a vantaggio del San Raffaele?

Credo che sia pazzesco quello che sono riusciti a fare in cosi poco tempo. Loro sono la dimostrazione che il mondo social, se utilizzato bene, può essere un mezzo potentissimo di comunicazione.

Tu vivi a Miami, città di cui recentemente sono state trasmesse immagini impressionanti dopo l'annuncio del lockdown: spiagge deserte, strade vuote... Come sta vivendo questa situazione l'America?

Purtroppo il coronavirus è arrivato anche qui. Le misure restrittive sono state attivate fin dall’inizio, appena hanno riconosciuto i primi casi. La Miami notturna, piena di vita, oramai è ridotta a strade deserte: mette tanta tristezza.

I ristoranti, negozi e tutti i locali sono chiusi. Si può uscire per fare la spesa, fare sport da soli e basta. Le persone sembrano più tranquille che in Italia, come se le notizie degli altri Paesi li avessero preparati mentalmente ad accettare questa situazione.

È come vivere in un film di fantascienza, dove ciò che abbiamo visto sta diventando realtà. Ma, proprio come in quei film, spero profondamente che ci sarà un lieto fine e tanta consapevolezza in più.

Raccontaci la tua quarantena. Come vivi questa situazione, cosa fai nelle tue giornate?

Come per la maggior parte delle persone, credo. L’home schooling occupa almeno metà della mia giornata. E io che pensavo che in quarantena avrei fatto meno scuola, mi sono ritrovato con tantissimi compiti. Quasi quasi preferivo andare a scuola, ahah!

Il resto della giornata lavoro alla mia musica e a tutta la parte social. Faccio due ore di lezione di chitarra online, faccio live e video su Instagram e YouTube per cercare di stare il più vicino possibile alle mie fan e per intrattenerci in queste lunghe giornate.

Per quel che si può, faccio anche tanto sport. Ogni sera verso le 6:30 facciamo una sessione sportiva di famiglia, ne usciamo tutti stravolti. Diciamo che non mi annoio, però è ovvio che mi piacerebbe uscire a fare skate o andare in spiaggia al sole.

Quali sono i mezzi di informazione che usi per tenerti aggiornato sulla situazione in Italia e in America?

Il primo mezzo di comunicazione è la mia famiglia, che si collega quotidianamente su Skype per raccontarci la realtà in Italia: sembra peggio di un bollettino di guerra... Tutti giorni scarichiamo il telegiornale italiano da internet e lo guardiamo, per capire davvero qual è la realtà italiana... ed è veramente triste e frustrante ascoltare le notizie di casa nostra da 8000 km di distanza.

Qual è la prima cosa che farai una volta passata la pandemia?

Prima di tutto uscirò correndo e prenderò un bel respiro profondo, perché questa battaglia il mondo l’avrà vinta. Poi immediatamente, insieme a tutta la mia famiglia, correremo in spiaggia e ci butteremo in mare.

Ma la cosa che non vedo l’ora di fare, appena tornerò in Italia, sarà abbracciare tutti i miei amici insieme alla parte di famiglia che non è qui con noi. Non vedo l’ora anche di risalire su un palco e cantare, suonare e ballare insieme a tutte le mie fan e riabbracciare anche loro durante i meet&great. Insomma, voglio fare un sacco di cose!