Alimentazione
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La pasta? Non fa ingrassare

La pasta è spesso accusata di far ingrassare, ma sono sempre più numerose le ricerche che dicono il contrario. Scopri perché mangiarla!

La pasta è spesso accusata di far ingrassare, ma sono sempre più numerose le ricerche che dicono il contrario. Scopri perché mangiarla!

Una volta erano i grassi, poi l'accusato numero uno è diventata la pasta: epoca che vai - verrebbe da dire - nemico della linea che trovi.

Eppure le linee guida ufficiali non lasciano spazio a dubbi: a fare ingrassare non sono i singoli alimenti (o i singoli macronutrienti), ma abitudini alimentari scorrette.

A ribadirlo è anche l'ennesimo studio che si è concentrato sui benefici della Dieta Mediterranea e, più in particolare, su uno dei suoi ingredienti simbolo, proprio la pasta.

I ricercatori dell'Istituto Neurologico Mediterraneo “Neuromed” di Pozzilli, in provincia di Isernia, hanno associato il consumo di pasta a una riduzione dell'obesità

Lo studio (che come ammesso dagli stessi autori è stato supportato in parte da Barilla, ma che è stato pubblicato da una rivista scientifica peer-reviewed, Nutrition & Diabetes, edita dal prestigioso gruppo Nature) ha previsto di incrociare le informazioni su peso, altezza e circonferenza ai fianchi e alla vita degli oltre 23 mila partecipanti con quelle sulle loro abitudini alimentari.

Come componente tradizionale della Dieta Mediterranea, il consumo di pasta è risultato negativamente associato all'indice di massa corporea, alla circonferenza alla vita e la rapporto vita-fianchi”, concludono i ricercatori sulle pagine di Nutrition & Diabetes, citando i parametri più utilizzati per stimare sovrappeso e obesità nella popolazione.

Un indice di massa corporea (IMC o BMI, dall'inglese Body Mass Index, ossia il rapporto tra il peso e l'altezza al quadrato) uguale o superiore a 25 è infatti considerato indicatore di una condizione di sovrappeso, mentre quando è uguale o superiore a 30 indica una condizione di obesità.

La circonferenza alla vita offre invece una valutazione dell'obesità viscerale, ossia del tessuto adiposo che si insinua fra gli organi interni, più pericoloso per la salute.

Una circonferenza alla vita superiore a 102 cm negli uomini e a 88 cm nelle donne è indice di obesità addominale

Il rapporto vita-fianchi permette invece di identificare il tipo di obesità con cui si ha a che fare: ginoide - ossia caratterizzata da un accumulo di tessuto adiposo prevalente a livello di fianchi e cosce - androide – caratterizzata da un accumulo di grassi prevalente a livello addominale – o intermedia.

Come ha sottolineato George Pounis, primo nome dello studio, i dati disponibili dimostrano che a differenza di una credenza molto diffusa il consumo di pasta non fa ingrassare, anzi, è addirittura associato a una minore incidenza dell'obesità addominale.

Questa scoperta, spiegano dall'Istituto Neuromed, conferma osservazioni effettuate da altri ricercatori e dimostra che non c'è nessun motivo per fare a meno della pasta.

Come sottolinea Licia Iacoviello, capo del Laboratorio di Epidemiologia Molecolare e Nutrizionale dell'Istituto, ciò che conta per non ingrassare è seguire i principi della Dieta Mediterranea, ricordando l'importanza della moderazione nei consumi e della varietà del cibo portato a tavola, fra cui si può includere tranquillamente la pasta.


Foto: © noirchocolate – Fotolia.com
Fonti: Nutrition & Diabetes; Neuromed 

Tipsby Dea

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Preferendo la pasta nella sua versione integrale si assumono fibre importanti per mantenersi in salute, in particolare per favorire il benessere intestinale facilitando il passaggio delle feci.