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Coppetta mestruale: come si usa e come scegliere quella adatta

Per responsabilità ambientale o per semplice comodità, sono sempre di più donne che scelgono la coppetta mestruale al posto dei classici assorbenti usa e getta. Fondamentale, però, è saper scegliere il modello giusto.

Per responsabilità ambientale o per semplice comodità, sono sempre di più donne che scelgono la coppetta mestruale al posto dei classici assorbenti usa e getta. Fondamentale, però, è saper scegliere il modello giusto.

Di mestruazioni si parla ancora poco, come se fossero una cosa da nascondere. Il che è inspiegabile, visto che – in media – ogni donna nella sua vita ha il ciclo mestruale circa 450 volte. Affrontare questo momento con serenità, facendo tutto il possibile per alleviarne i disagi, è un enorme passo avanti in termini di qualità della vita. Si spiega così l’entusiasmo crescente riscosso dalla coppetta mestruale, una valida alternativa ai classici assorbenti interni o esterni. 

Cos'è la coppetta mestruale

La coppetta mestruale (detta anche mooncup, da uno dei modelli più celebri) è un dispositivo (a forma di piccola coppa, appunto) fatto di lattice, silicone o altre gomme naturali, che si inserisce in vagina per raccogliere il flusso mestruale senza sporcarsi. Dopo qualche ora (fino a 12) basta svuotarla nel wc, sciacquarla e reindossarla, senza bisogno di buttare rifiuti nella spazzatura. Se usata e conservata correttamente, una coppetta vaginale può essere riutilizzata di mese in mese per anni. Anche per questo, un numero crescente di donne inizia a preferirla agli assorbenti interni o esterni.

Come si usa 

Per motivi igienici, è indispensabile sterilizzare la coppetta vaginale prima di utilizzarla: non è nulla di difficile, perché basta farla bollire per 5-10 minuti in un pentolino pieno d’acqua oppure utilizzare i prodotti ad hoc (gli stessi che vengono impiegati per i biberon dei neonati). Una volta eseguita quest’operazione, la coppetta per ciclo è pronta per essere applicata. La sua tenuta può arrivare a un massimo di 12 ore, ma molto dipende dal modello e da quanto è abbondante il flusso. La coppetta mestruale non va cambiata e buttata via come i classici assorbenti, perché basta estrarla, svuotarla nel wc e sciacquarla bene con acqua fresca, prima di indossarla di nuovo. Al termine del ciclo, si può lavare delicatamente con acqua e sapone intimo per poi riporla nell’apposita confezione fino al mese successivo. 

Inserimento della coppetta 

Per chi è alla sua prima esperienza, il momento più delicato è senza dubbio quello in cui si inserisce la coppetta assorbente in vagina. L’ideale è scegliere un momento in cui si è rilassate, senza timore di essere disturbate. A quel punto basta andare in bagno, piegare la coppetta (c’è chi la piega a forma di C e chi, invece, le dà una forma a spirale), mettersi in una posizione comoda (per esempio accovacciata o seduta sul wc), posizionarla con il beccuccio all’interno e poi lasciarla andare. Se si percepisce un suono simile a un risucchio, significa che la coppa per mestruazioni è stata posizionata correttamente e ci si può muovere liberamente, perché tanto resterà ferma al suo posto. E se invece si percepisce disagio o fastidio? In tal caso, basta toglierla e riprovare. Soprattutto se è una novità, è normale dover fare qualche tentativo prima di sentirsi a proprio agio.

Come toglierla

Se la coppetta mestruale resta fissa è perché si crea un effetto sottovuoto, lo stesso che provoca il rumore di risucchio durante l’inserimento. Nella parte alta ci sono dei fori che consentono di far passare l’aria ed estrarla agevolmente. Quando è arrivato il momento di cambiarla, basta afferrare con due dita il fondo della coppetta vaginale, schiacciarlo delicatamente e tirarla fuori accompagnandola con piccoli movimenti oscillatori. 

Può anche capitare che finisca troppo in alto, verso la cervice: non c’è motivo per preoccuparsi, può succedere! In tal caso bisognerà dedicare qualche secondo in più all’operazione e aiutarsi contraendo i muscoli.

Si può usare la coppetta mestruale se si è vergini?

Nonostante i suoi vantaggi in termini economici e ambientali, l’idea di inserire una coppetta mestruale nella vagina può intimorire, soprattutto se una ragazza è molto giovane e non ha ancora avuto rapporti sessuali. In realtà, la nostra stessa concezione di “verginità” è molto stereotipata, perché legata alla rottura dell’imene. L’imene tuttavia non è una barriera, bensì una membrana elastica, che cambia nel tempo e non ricopre l’intera apertura vaginale (se così fosse, il sangue mestruale non potrebbe uscire). Tradotto: essere vergini non impedisce l’uso della coppetta mestruale, basta semplicemente fare un po’ di pratica e scegliere un modello ad hoc.

Si possono avere rapporti sessuali con la coppetta?

Tra i pregiudizi sul ciclo mestruale più duri a morire c’è quello per cui, durante le mestruazioni, il sesso sia off limits. In realtà tutto dipende da ciò che la coppia si sente di fare. Esistono anche alcune coppette mestruali di piccole dimensioni, simili a un diaframma, che restano applicate anche durante la penetrazione, in totale sicurezza e senza provocare nessun fastidio. 

Come scegliere la coppetta che fa per te

Il segreto per trovarsi a proprio agio con la coppetta mestruale? Innanzitutto, scegliere il modello giusto. Il primo criterio è la taglia. Quella piccola è adatta a ragazze giovani, soprattutto se non hanno ancora avuto rapporti sessuali, a chi ha il flusso leggero e a chi non ha partorito per via vaginale. Quella grande invece è indicata dopo i trent’anni, per le donne che hanno già partorito naturalmente o che hanno mestruazioni abbondanti

Anche la morbidezza incide molto sulla comodità. Una donna giovane e sportiva, con un perineo molto tonico, avrà bisogno di una coppetta mestruale più rigida; viceversa, una donna che ha un pavimento pelvico più rilassato si troverà a suo agio con una coppetta morbida. 

Le opinioni sulla coppetta mestruale

Finora i ginecologi non hanno espresso particolari timori in merito all’uso della coppetta mestruale e non esistono studi che evidenzino rischi per la salute. Cosa ne pensano, invece, le donne che l’hanno provata? Stando a un articolato studio sul tema pubblicato dalla rivista scientifica The Lancet, 7 su 10 non hanno alcuna intenzione di tornare indietro.

I vantaggi

Se paragonata agli assorbenti, infatti, la coppetta per ciclo garantisce alcuni notevoli vantaggi:

  • A ogni cambio, non c’è più bisogno di buttare nella spazzatura gli assorbenti usati; considerato che questi ultimi sono rifiuti indifferenziati, per giunta composti parzialmente di plastica, l’impatto ambientale è incredibilmente più basso.
  • A seconda del modello e del brand, il prezzo di una coppetta mestruale va da un minimo di 10 a un massimo di 40 euro. Un costo che viene ammortizzato nel tempo, visto che una singola coppetta di norma dura almeno cinque anni. Al contrario, un comune pacco da 14 assorbenti esterni costa circa 2,50 euro; anche ipotizzando di farselo bastare per un mese, ciò significa spendere 30 euro l’anno.
  • Se usata correttamente, la coppetta mestruale non si sposta e non dà fastidio: chi la indossa è libera di fare ciò che preferisce, dalle maratone di serie tv sul divano all’arrampicata, senza sentirsi a disagio né rischiare di sporcarsi. 
  • Gli assorbenti esterni, soprattutto se non vengono cambiati abbastanza di frequente, possono provocare irritazioni e sgradevoli cattivi odori. Problemi che non si pongono con la coppetta vaginale.

Gli svantaggi

Come qualsiasi altra cosa, anche la coppetta mestruale ha i suoi pro e i suoi contro. Ripercorriamo quindi i principali svantaggi:

  • A differenza di un assorbente esterno, che viene indossato in pochi secondi senza bisogno di prove o spiegazioni, la coppetta mestruale presuppone una notevole confidenza con il proprio corpo. Tecnicamente, chiunque può usarla; nei fatti, però, tante donne all’inizio fanno un po’ di fatica, soprattutto se sono molto giovani. E ci sono anche quelle che, nonostante svariati tentativi, proprio non riescono ad applicarla. È comprensibile: non siamo tutte uguali. E vivere con serenità il ciclo mestruale significa anche non sentirsi obbligate, né in un senso né nell’altro.
  • Alla pari del tampone interno, anche la coppetta espone al rischio di sindrome da shock tossico (TSS). Si tratta di una malattia molto rara, ma anche molto grave. Per questo è indispensabile adottare la massima cautela, evitando di lasciare l’assorbente o la coppetta in vagina troppo a lungo e mantenendo sempre condizioni igieniche ottimali. 
  • La coppetta vaginale può essere sconsigliata alle donne affette da candidosi o altre infezioni vaginali, perché i microrganismi potrebbero ristagnare a lungo e proliferare. 
  • Questo dispositivo non va usato nelle sei settimane dopo il parto, così come dopo l’aborto, la colposcopia o qualsiasi intervento chirurgico che coinvolga la vagina.

I modelli migliori

Il tempo investito nella scelta di una coppetta adatta al proprio fisico, dunque, è sicuramente ben speso. Tra i vari modelli in commercio, vale la pena di considerare:

  • Mooncup, la prima in assoluto che è stata messa in commercio fin dal 2002. È fatta di silicone medicale ed è disponibile in due misure, legate soltanto alla conformazione fisica e non all’abbondanza del flusso.
  • Lybera, in silicone medicale anallergico platinico, prodotta in Italia in esclusiva per le farmacie e parafarmacie.
  • Lily Cup, l’unica coppetta vaginale che – una volta ripiegata – diventa sottile come un assorbente interno.
  • Ziggy Cup, caratterizzata da un design flat che ne permette l’utilizzo anche durante i rapporti di coppia.

Foto apertura: nataliaderiabina / 123rf.com

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