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Emotivi Anonimi, la storia di Giuseppe

Dalla depressione alla serenità, conquistata con fatica, ma la cui ricerca è sempre stata la priorità: storia del primo 'emotivo anonimo' d'Italia. 

Dalla depressione alla serenità, conquistata con fatica, ma la cui ricerca è sempre stata la priorità: storia del primo 'emotivo anonimo' d'Italia. 

Emotivi Anonimi è arrivato in Italia grazie alla signora Carla che, su suggerimento di uno psicologo incontrato in un gruppo di Alcolisti Anonimi, ha inaugurato il percorso declinato per chi ha difficoltà a relazionarsi con le proprie emozioni anche in Italia. Per la precisione a Bardello, provincia di Varese. Abbiamo incontrato il primo aderente al programma Emotivi Anonimi, Giuseppe.

Giuseppe ha 68 anni e alle spalle tanta vita fatta di sofferenza. “Ho perso mia moglie e sono rimasto con i nostri figli, piccolini. Poi ho perso la casa e mi sono ritrovato in mezzo a una strada. Grazie al gruppo ho recuperato la serenità interiore, la cosa più importante della vita”.

Giuseppe si era anche rivolto a uno psicologo, ma l'incontro non era stato molto fortunato. “I risultati non arrivavano, forse non era quello giusto. Un conoscente mi ha consigliato di frequentare le riunioni dell'Al-Anon, gruppi in cui si riuniscono i familiari degli alcolisti. Lì ho capito che il programma faceva per me”.

Poi è arrivato l'incontro con gli Emotivi Anonimi. “Si tratta di un programma che lavora sulle emozioni – paura, ansia, depressione – che possono procurare del malessere interiore, fisico e mentale – spiega Giuseppe, che dal molti anni si occupa della gestione delle comunicazioni virtuali, tra sito internet e Facebook - È un gruppo che cerca di ristrutturare e recuperare nella persona le emozioni che ha perso nelle dipendenze”.

emotivi anonimi

Foto: Marina Pokupcic © 123RF.com

Per seguire il programma ci vogliono frequenza e impegno: l'obiettivo è arrivare alla serenità. “Bisogna ammettere gli errori, trovare la forza di superarli e chiedere perdono – racconta Giuseppe –. Io ho cambiato la mia vita e ho superato la depressione”.

Nella sua esperienza Giuseppe ha osservato l'esistenza di due tipologie di Emotivi Anonimi. “C'è chi viene ed è disperato: vedendo che nel gruppo sono tutti allegri, pensa che stanno tutti bene e quindi va via. Oppure c'è chi viene, si impegna, ma vorrebbe i risultati in fretta”. Il programma risolve i problemi personali con le emozioni, ma lavorare sul cambiamento non è facile: “Dipende da persona a persona”.

A chi vuole avvicinarsi agli Emotivi Anonimi, Giuseppe dice: “Vieni e guarda: cambiare la propria vita è possibile. Certo, si arriva quando si è pronti, ma una parte del miglioramento lo si fa proprio quando si decide di venire nel gruppo, di confrontarsi. Quello è già un grande passo perché si capisce di non essere in grado di gestire le proprie emozioni e di aver bisogno di aiuto”.

Foto apertura: Marcel De Grijs © 123RF.com

Tipsby Dea

Come contattare Emotivi Anonimi

È possibile stabilire un primo contatto attraverso il sito oppure attraverso il profilo Facebook.