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Anedonia: come riconoscerla negli adulti

Chi soffre di anedonia perde interesse per ogni attività non provando né piacere, né emozioni nella quotidianità. Spesso associato ad altre patologie mentali, questo disturbo ha tuttavia delle caratteristiche peculiari. 

Chi soffre di anedonia perde interesse per ogni attività non provando né piacere, né emozioni nella quotidianità. Spesso associato ad altre patologie mentali, questo disturbo ha tuttavia delle caratteristiche peculiari. 

Il termine anedonia è stato coniato già alla fine dell’800 per descrivere un’incapacità patologica nel provare piacere. Chi soffre di questo disturbo, quindi, gradualmente perde interesse nello svolgere alcune attività che solitamente sono considerate gratificanti, subendo una sorta di appiattimento del proprio stato emotivo ed affettivo.

Questo disturbo viene talvolta confuso con la depressione, ma di fatto l’anedonia è solo uno dei possibili sintomi riscontrabili in vari disturbi mentali nei figli, così come negli adulti. Chi ne è affetto, infatti, perde interesse per uno o più ambiti della quotidianità, non provando più alcuno stimolo gratificante davanti al cibo, al sesso, ma anche nelle interazioni sociali e nei rapporti interpersonali.

A cos’è associata l’anedonia

L’anedonia è un tratto comune ad alcune patologie psichiatriche, quali ad esempio la depressione, la demenza, i disturbi della personalità o la schizofrenia. Tuttavia, essa può anche essere associata all’alcolismo o all’abuso di sostanze stupefacenti, all’autismo, ad una carenza di dopamina, al disturbo bipolare, alla Sindorme di Asperger o al Morbo di Parkinson.

Questa sua stretta interconnessione con altre casistiche particolari, però, rende particolarmente difficile individuarne le cause scatenanti, nonché i meccanismi eziopatogenetici.

Come riconoscere il disturbo negli adulti

Quando una persona adulta è affetta da anedonia, inizia gradualmente a non provare più alcuna soddisfazione per tutto ciò che la circonda.

Il disturbo è molto trasversale, perché riguarda sia la sfera fisica che quella sociale. Da un lato, infatti, il malato è completamente apatico nel soddisfare i propri bisogni concreti come mangiare, bere o dormire. Ma, contestualmente, manifesta anche un totale disinteresse nell’interagire con gli amici, i familiari ed il proprio partner.

Come curare l’anedonia

Dal momento che questo disturbo è spesso correlato con altre patologie, non è semplice individuarne le cause scatenanti, ma neanche una cura per l'anedonia specifica.

Il primo passo, una volta evidenziata la problematica, è quello di rivolgersi ad uno specialista per individuarne l’origine e per valutare insieme il miglior percorso terapeutico da intraprendere.

Di fatto, ad oggi non esistono terapie mirate per l’anedonia: l’iter da seguire, infatti, è spesso analogo a quello di altri disturbi mentali. Tuttavia, dal momento che il malato tenderà inevitabilmente ad isolarsi, è fondamentale che la famiglia lo supporti costantemente.

Foto:  racorn - 123rf.com