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Come evitare la sindrome da rientro con i consigli degli psicologi

La sindrome da rientro può vanificare i benefici delle vacanze. Scopri come evitarla con i consigli degli psicologi!

La sindrome da rientro può vanificare i benefici delle vacanze. Scopri come evitarla con i consigli degli psicologi!

La sindrome da rientro è un problema per una persona su 10 fra quelle che sono riuscite a concedersi un periodo di vacanza.

Senso di stordimento, irritabilità, diminuzione dell'attenzione, difficoltà nella gestione degli impegni quotidiani e addirittura mal di testa possono ostacolare il ritorno alla vita di tutti i giorni, dando luogo a quella che gli psicologi definiscono post vacation syndrome

Come ci si deve comportare per evitare di dover affrontare questi problemi?

Per prima cosa bisogna sfatare un luogo comune. A spiegare di cosa si tratta è Giandomenico Bagatin, psicologo psicoterapeuta consigliere dell'Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia.

La maggior parte delle persone è prigioniera di un pregiudizio, cioè che il riposo e il relax ricarichino le batterie mentali”, precisa Bagatin, aggiungendo: “In realtà, non è così. Per la maggior parte di noi, il lungo riposo estivo acuisce invece i sintomi da stress non appena si rientra alla vita di tutti i giorni”.

Per evitare che ciò accada e riuscire a recuperare le energie bisogna invece “imparare a chiudere gli affari irrisolti”.

Ogni obiettivo consuma energia mentale, anche in ferie”, spiega Bagatin. “Ma quando viene raggiunto pienamente, come per magia la mente si ricarica. È esperienza di tutti che dopo una grande soddisfazione, anche se fino a un attimo prima si era stanchi, ci si sente invece energici e propositivi”.

Tutto ciò significa che la vera ricarica non è da cercare solo in vacanza, ma nella vita di tutti i giorni.

Nel nostro vivere quotidiano è anche importante ritrovare una naturale capacità ad allentare”, spiega Erica Cossettini, collega di Bagatin.

Ciò non significa trovarsi uno spazio di stacco lungo e totale, come una notte di sonno o una vacanza esotica, ma rappresenta momenti indispensabili nell’arco della giornata che ci permettono di ricaricarci, di ritrovare energia, di stare piacevolmente a goderci ambienti e pause ristoratori, anche se non ci sembrano necessariamente importanti”.

Vacanze, sonno, sport possono aiutare (e non sempre) l’allentamento, ma sono un’altra cosa”, precisa la psicoterapeuta.

Dobbiamo crearci pause di morbidezza piacevoli, ristoratrici, quando ne sentiamo il bisogno e non è necessario che siano pause lunghe: sono momenti importanti prima di ricondurci a nuove tensioni e nuovi momenti di vigilanza”.

Il suggerimento è quindi quello di combattere la sindrome da rientro ancora prima di partire per le vacanze chiudendo gli affari irrisolti, ricavandosi dei momenti di pausa anche brevi durante l’anno e imparando a gestire gli obiettivi.

Non missioni impossibili”, sottolineano Bagatin e Cossettini, “ma semplicemente degli accorgimenti importanti perché molto dipende dalla nostra mente”.

Foto @ David Kracht – Flickr 
Fonte: Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia

Tipsby Dea

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