Prevenzione
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Il Covid-19 viaggia anche attraverso i pollini

Sappiamo che stare all'aperto è la scelta migliore per prevenire il contagio da Covid-19, ma non dobbiamo pensare di esserne immuni. Secondo una recente ricerca, anche i pollini possono portare con sé il virus.

Sappiamo che stare all'aperto è la scelta migliore per prevenire il contagio da Covid-19, ma non dobbiamo pensare di esserne immuni. Secondo una recente ricerca, anche i pollini possono portare con sé il virus.

È un anno e mezzo che siamo alle prese con il Covid-19, eppure c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare. Ci siamo abituati a diffidare degli spazi chiusi poco arieggiati, a indossare la mascherina, a salutare con il gomito invece che con baci e abbracci; che dire, però, dei pollini nell’aria? È possibile che abbiano un ruolo nella diffusione del virus? Una nuova pubblicazione scientifica sembra proprio suffragare questa ipotesi.

Cosa dice il nuovo studio su coronavirus e pollini

Questo studio indaga su come i granuli (o grani) di polline trasportati dall'aria possono causare gravi problemi respiratori negli esseri umani. Dato che i granuli di polline possono catturare i virus dell'acido ribonucleico, dimostriamo che potrebbero trasportare particelle di virus nell'aria come la malattia del coronavirus”. È quanto si legge nell’abstract della ricerca, scritta da due studiosi dell’università di Nicosia e pubblicata nella rivista Physics of Fluids

La loro indagine è partita dal confronto tra due mappe, entrambe relative agli Stati Uniti: da un lato la concentrazione di pollini, dall’altro i tassi di infezione da coronavirus. Dopodiché, attraverso modelli informatici in grado di analizzare le dinamiche dei fluidi, hanno ricostruito i movimenti dei granelli di polline prodotti da un salice. Questo schema è stato poi applicato a un ipotetico ritrovo primaverile all’aperto di 10 o 100 persone, alcune delle quali positive al coronavirus, a circa 20 metri di distanza dall’albero. La conclusione? Il polline viaggia molto velocemente, portando con sé il virus. Ciò significa che, in contesti con un’alta densità di polline, la distanza interpersonale di 1,8 metri rischia di non essere sufficiente.

Un tool per calcolare il rischio da Covid-19

Insomma, la pandemia è ancora fra noi; restare all’aperto è sicuramente la scelta migliore, ma non per questo ci rende immuni. Ogni singola azione della nostra giornata ci espone a una certa percentuale di rischio, e spetta a noi il compito di valutare di volta in volta se la riteniamo accettabile. 

Per chi desidera avere un aiuto di tipo scientifico, un semplice tool può aiutare. Si chiama Microcovid Project, è disponibile gratuitamente online ed è stato da poco aggiornato sulla base della variante Delta. Basta inserire la località in cui ci si trova e selezionare da un menu a tendina una possibile situazione: una cena al ristorante (all’aperto o al chiuso), la spesa in un supermercato affollato, un tragitto in macchina insieme a un altro passeggero. Incrociando i dati statistici sulla trasmissione del Covid-19 con quelli sui contagi della specifica zona, il sistema arriva a classificare il livello di rischio con un sistema a semaforo. È possibile anche rendere più raffinata l'analisi aggiungendo dettagli, come il tipo di mascherina che si indossa e il sistema di ventilazione dell’aria. Informazioni preziose per chi ci tiene alla salute, propria e altrui. 

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Foto apertura: radebg / 123rf.com