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Lorena, la maratoneta indigena che corre con i sandali e la gonna

Messicana, 24 anni, si allena mentre conduce i suoi animali in montagna. Non ha un allenatore o l'abbigliamento tecnico adeguato. La sua storia è diventata un documentario su Netflix

Messicana, 24 anni, si allena mentre conduce i suoi animali in montagna. Non ha un allenatore o l'abbigliamento tecnico adeguato. La sua storia è diventata un documentario su Netflix

Lorena Ramìrez ha la corsa nel sangue. Discendente dalla tribù dei Raramuri (che significa piedi buoni per la corsa), cammina e corre da sempre per badare al bestiame di famiglia. Ad un certo punto della sua vita, forse guardando ai successi di papà Santiago, ha deciso di mettersi in gioco e partecipare a una maratona vera, dove il traguardo e non gli animali sono l'obiettivo. Con la sua prima vittoria ha guadagnato 300 euro, ma ha creato una leggenda (finita anche su Netflix): la maratoneta che corre con i sandali.

Chi è Lorena Ramìrez

Lorena Ramìrez vive nella comunità di Tarahumara, nello stato di Chihuahua, nel nord del Messico. La sua quotidianità è sui monti a Ciénaga de Noragachi, con i genitori e i fratelli. Qui si prende cura del bestiame di famiglia e cuce da sé i propri abiti. Discende dalla tribù dei Raramuri, che significa piedi buoni per la corsa (quando si dice la genetica). La corsa è un affare di famiglia: infatti, anche suo padre Santiago è un runner, ma nessuno di loro si allena. Camminare o correre per lunghe distanze, per loro, è questione di vita o di morte.

La gloria

Lorena è diventata famosa quando nel 2017 si è presentata alle iscrizioni dell’ultratrail di Cerro Rojo. Per arrivare solo ad iscriversi, aveva compiuto un lunghissimo viaggio fra corriere sgangherate, autostop e lunghi tratti a piedi: un viaggio di due giorni solo per essere ai nastri di partenza, vestita con una maglietta, gonna e dei sandali costruiti da lei riciclando vecchi copertoni. Lorena ha vinto quella gara in 7 ore e 3 minuti. Il suo premio? 6.000 pesos, circa 300 euro. Mentre gli altri atleti si davano forza con bibite energetiche e barrette, lei si è fatta tutto il percorso solo con una bottiglietta di acqua naturale con dentro mais e farina. A chi glielo ha chiesto, ha detto: «Non ho segreti. Tutti i giorni corro 10 o 15 chilometri portando il gregge al pascolo in montagna».

Sandali e gonne per essere se stessa

Da quel momento Lorena non è più fermata: ha continuato a partecipare a gare sportive. Nel 2018 è arrivata in Europa, partecipando alla Bluetrail di Tenerife. È arrivata terza, facendo segnare il quinto miglior tempo femminile di sempre su un percorso difficile di oltre 100 chilometri. La sua storia ha attirato l'attenzione. C'è chi ha pensato di regalarle un paio di scarpe, che lei ha rifiutato. «Non credo che le userò, io sono abituata a usare i sandali. E poi chi usa le scarpe di solito arriva dopo di me. Senza sandali e senza le mie gonne non sarei io, non sarebbe Lorena». I suoi vestiti coloratissimi, che cuce insieme alle sue sorelle, sotto nascondono un "segreto": quando corre, usa una gonna più leggera e sotto mette i pantaloncini.

Il documentario Netflix

Diretto da Juan Carlos Rulfo e prodotto dall'attore Gael García Bernal, La maratoneta con i sandali è la storia di come Lorena ha trasformato un dovere in un'opportunità. Dura poco, questo documentario, e racconta in modo semplice un'esistenza fatta di fatica e di leggerezza. «Continuerò a vincere, correndo il più a lungo possibile e finché ne avrò la forza». Ma un'ombra si fa strada nel documentario: ad un certo punto Lorena si chiede «Chissà se mi fotograferanno ancora quando non vincerò più». Non ci sono rimpianti o malinconia nella voce, ma tanto lo sa: ciò che conta è continuare a correre.