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Gleeden: tutto sul sito d'incontri degli infedeli

L’ultima trovata dell’online dating: Gleeden, il primo sito per trovare un amante.

L’ultima trovata dell’online dating: Gleeden, il primo sito per trovare un amante.

Nella più longeva delle tradizioni, le relazioni extraconiugali in genere nascono in ufficio. Capo e stagista, colleghi di nuova o vecchia data, differenze di età assenti o madornali: qualunque sia lo scenario ipotizzato, galeotto è sempre il tempo che si trascorre insieme a far qualcosa, che genera desideri e situazioni dalle quali non si ha più voglia di uscire. Le storie moderne sono invece più fantasiose e articolate e così ci si ritrova in un 2018 dove esiste addirittura un sito per andarsela a cercare. Sì, insomma avete capito bene: c’è gente che dell’amante ha bisogno un po’ come dell’ossigeno per respirare. Che cerca un modo per tornare a sentirsi vivo. Per soddisfare i sogni erotici di queste persone c'è un sito: Gleeden

Cos’è Gleeden

Nato nel 2009, Gleeden si autodefinisce come il primo sito di incontri extraconiugali pensato dalle donne. Avete presente la storia della doppia SIM, del dover pensare a espedienti sempre diversi per giustificare un’assenza, ai sensi di colpa che ogni tanto arrivano quando guardate la persona che pensa di conoscervi come nessun altro al mondo? Ecco, se avete presente tutto questo, forse è perché lo avete sperimentato in prima persona. Gleeden potrebbe essere un territorio fertile per il vostro desiderio adultero di esplorazione.

Il sito si presenta con una grafica che è un po’ una vetrina per le allodole. Sì, perché in fondo nel 2018 una donna ammiccante nell’atto di mangiare una mela rossa in homepage ce lo potevamo benissimo risparmiare. Il sito conta ben 4.556.447 di iscritti. Tutti sposati, con età media compresa tra i 30 e i 40 anni (i single non sono esclusi dal sito, ma devono essere interessati a una storia senza particolari coinvolgimenti con una persona sposata).

Come funziona Gleeden

Gleeden funziona un po’ come gli altri siti di incontri, con qualche funzionalità in più. Il sito è costituito al 100% da utenti reali: questo significa maggiori controlli e moderazione su tutte le azioni degli iscritti. L’iscrizione a Gleeden non ha un costo, ma se gli uomini vogliono contattare donne che reputano interessanti devono acquistare dei crediti. Le donne no.

Per la creazione del proprio profilo utente, basta inserire uno pseudonimo, la data di nascita, la residenza e una mail valida. Il consiglio è quello di creare un profilo approfondito con tutte le informazioni che si vogliono comunicare agli altri, e che sia, prima di tutto, veritiero.

gleeden

Foto: Elnur Amikishiyev © 123RF.com

Come eliminare il proprio profilo Gleeden

Ovviamente, gli infedeli che si iscrivono a Gleeden e che poi cambiano idea, hanno la possibilità di cancellarsi. Ci sono due opzioni disponibili:

  • la disattivazione dell’account: si sceglie di non comparire più sulla piattaforma, ma l’account viene conservato, assieme a contatti, appunti ed eventuali crediti residui;
  • la cancellazione definitiva dell’account su Gleeden.com: l’operazione è irreversibile… ma si può sempre ritornare con un nuovo profilo se la voglia di tradire non dovesse passare!

Avevamo veramente bisogno di Gleeden?

Penso che un sito di incontri come Gleeden nasca dal bisogno di nascondersi dietro una scusa quando si asseconda un desiderio. Non sta scritto da nessuna parte che dobbiamo fare sesso con una sola persona per tutta la vita. Solo che chi sceglie di sposarsi sta comunicando al mondo questo messaggio. Si sta facendo ancora una volta ambasciatore di un concetto di monogamia nel quale non crede neanche in linea teorica.

Il fatto che esista un sito stendardo dell’adulterio come stile non vita non è un punto né a favore né a sfavore di Gleeden quindi. Quello che non si capisce è il finto femminismo alla base della creazione del sito. Perché va anche bene che il sito sia stato “pensato dalle donne”. Ma questa è una giustificazione per la quale le donne possono usarlo gratuitamente, mentre gli uomini devono pagare? Onestamente, da donna che lavora e che prova a lottare per la parità di genere, sarebbe il primo motivo per il quale non lo consiglierai. Mai.

Foto di apertura: Antonio Guillem © 123RF.com