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Decreto Rilancio: Proroga cassa integrazione e blocco licenziamenti

La cassa integrazoine viene prolungata di nove settimane, Naspi e Dis-Coll di due mesi. Il blocco dei licenziamenti arriva invece a cinque. Le cose da sapere. 

La cassa integrazoine viene prolungata di nove settimane, Naspi e Dis-Coll di due mesi. Il blocco dei licenziamenti arriva invece a cinque. Le cose da sapere. 

La protezione del lavoro è, giustamente, al centro del piano di aiuti da 55 miliardi di euro varato dal Governo in tempo di pandemia di Coronavirus. Il Decreto Rilancio conferma e proroga, infatti, gli ammortizzatori sociali per i lavoratori dipendenti: la cassa integrazione (ordinaria e in deroga) è così allungata di altre nove settimane, mentre Naspi e DIS-COLL sono concesse per ulteriori due mensilità. A questo si aggiunge il blocco dei licenziamenti. Ecco le cose da sapere.

Cassa integrazione: proroga di 9 settimane

Proroga di nove settimane (per un totale di 18) delle varie tipologie di cassa integrazione e una drastica riduzione dei tempi per ottenerla, come annunciato dalla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo durante un incontro con i sindacati. È questo il piano del Governo: una misura che dovrebbe da sola costare circa 13 miliardi, con oltre 750 mila domande presentate e il coinvolgimento di più di 8 milioni di lavoratori.

Cassa integrazione: 5+4

Si tratta di nove settimane in due tranche. Le prime cinque possono essere infatti chieste solo da chi ha già terminato le precedenti nove previste dal Cura Italia e vanno utilizzate entro il 30 agosto. Le ulteriori quattro sono invece fruibili dal 1° settembre al 31 ottobre e non sono condizionate dall’obbligo di aver già utilizzato altri periodi di CIG con causale Coronavirus. Eccezioni per datori di lavoro del settore turismo, fiere e congressi, che possono usale anche prima di settembre. Novità importante per la cassa integrazione in deroga, che sarà autorizzata dall’Inps e non più dalle Regioni. Entro 15 giorni dalla domanda, l’istituto anticiperà subito il 40% su tutti gli assegni, per poi versare il restante 60% dopo aver ottenuto la documentazione necessaria dalle aziende.

Cassa integrazione: a chi si rivolge

La cassa integrazione può essere richiesta dai datori di lavoro che «sospendono o riducono l’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza epidemiologica da COVID-19». L’integrazione salariale è prevista anche per aziende che «sospendono o riducono l’attività a causa dell’impossibilità di raggiungere il luogo di lavoro da parte dei lavoratori alle proprie dipendenze, domiciliati o residenti in Comuni per i quali la pubblica autorità abbia emanato provvedimenti di contenimento e di divieto di allontanamento dal proprio territorio».

NASPI E DIS-COLL

Anche Naspi e DIS-COLL vengono prorogate dal Decreto Aprile, di due mensilità. Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego) è l’indennità di disoccupazione mensile destinata ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno perso involontariamente l’occupazione; DIS-COLL è invece una prestazione a sostegno di collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, assegnisti e dottorandi di ricerca con borsa di studio che hanno perso involontariamente l’occupazione, iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata Inps. Come prevede il Decreto Aprile, Naspi, DIS-COLL, cassa integrazione e anche reddito di cittadinanza sono compatibili con la stipula di un contratto come lavoratore agricolo: il rapporto può durare fino a 30 giorni, prorogabile per altri 30, con retribuzione fino a 2.000 euro senza effetti sui benefici percepiti.

Sospensione dei licenziamenti

Tra le misure inserite nel Decreto Rilancioc’è infine la proroga del blocco dei licenziamenti, individuali oppure collettivi, per motivi economici. Il decreto Cura Italia aveva già sospeso i licenziamenti per due mesi: la bozza ne aggiunge altri tre, arrivando a uno stop complessivo di cinque mesi.

Foto apertura: Chaloemphon Wanitcharoentham - 123RF