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Letargo, ibernazione e quiescenza: differenze nel mondo animale

Quali sono le differenze nel mondo della vita latente degli animali? Tutto su letargo, ibernazione e quiescenza

Quali sono le differenze nel mondo della vita latente degli animali? Tutto su letargo, ibernazione e quiescenza

Conosci il chirogaleo medio?Ebbene, ecco la sua particolarità: è l’unico primate conosciuto capace di andare in ibernazione per sopravvivere alla stagione invernale e, più in generale, alle condizioni climatiche sfavorevoli. Questa scoperta si somma ad un’altra particolarità di questo animale: rispetto ad altri primati di dimensioni simili, il chirogaleo medio può raggiungere fino a 30 anni in cattività. Mica male, no? 

Ma perché ti stiamo raccontando tutto questo? La risposta è semplice. L’anabiosi, ovvero la capacità di rallentare o sospendere le funzioni vitali in base a determinati fattori ambientali, è un fenomeno affascinante quanto misterioso. E, poiché di questo si parlerà sempre più spesso nel prossimo futuro, ecco la nostra guida sulla vita latente nel mondo animale.

Le differenze di glossario

Vita latente è anche sinonimo di quiescenza e sta ad indicare una temporanea, ma sensibile, riduzione delle attività motorie e metaboliche di un essere vivente. Questa può essere determinata da condizioni esterne occasionali o dal susseguirsi delle stagioni. Alla fine di questo stato succede che il corpo si riattiva per tornare a pieno regime.

Nel glossario della sospensione della vita animale abbiamo anche il letargo e l’ibernazione. Seppur siano termini utilizzati spesso come sinonimi, in realtà hanno una differente sfumatura. Il primo sta ad indicare un sonno profondo, che dura anche mesi, durante il quale l’animale resta perfettamente immobile e rallenta il battito cardiaco, senza assumere cibo. Il secondo, invece, significa la stessa cosa ma in coincidenza solo dell’inverno.

Altro concetto da conoscere è il torpore, ovvero un rallentamento delle funzioni metaboliche ma riferito a periodi più limitati nel tempo. Per esempio, in alcuni animali come uccelli e mammiferi, il torpore può durare meno di 24 ore e serve soprattutto a risparmiare energie per la notte.

Pesci, rettili e anfibi vanno in letargo?

Poiché per loro stessa natura pesci, anfibi e rettili sono incapaci di regolare la propria temperatura corporea, non possono entrare in uno stato di vita latente.

Ad ogni modo, i pochi pesci che vivono nelle acque dell’Antartico, come per esempio i pesci ghiaccio, hanno la capacità di produrre delle proteine che funzionano come antigelo, impedendo loro di morire congelati.

La Rana sylvatica, diffusissima in Nord America, è capace di compiere una “magia” ancora più grande. In inverno, circa il 65% dell’acqua presente nel suo corpo si trasforma in ghiaccio e con l’arrivo della primavera si scongela. In questo modo, l’animale torna a vivere come se niente fosse.

Il torpore degli uccelli

Pur avendone tecnicamente la possibilità, gli uccelli non sono tra gli animali che vanno in letargo. Usano semplicemente il torpore per risparmiare energie.

Esiste però una specie in grado di cadere in ibernazione. Si tratta del succiacapre di Nuttall che, anziché migrare in inverno, si nasconde sotto le rocce e lì resta per mesi in attesa della stagione calda.

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E i mammiferi?

I mammiferi che vanno in letargo

Foto: jarrycz/123RF

I mammiferi sono specializzati in letargo, ma le domande irrisolte sono ancora tante.

Per esempio, ci sono alcuni mammiferi che si addormentano e non si svegliano per mesi, come il ghiro o il riccio europeo, e altri, come gli orsi, che alternano il torpore a brevi fasi in cui si risvegliano e tornano ad essere attivi.

Gli scienziati sono ancora al lavoro su questo mistero. Alcuni studi sostengono che sia un meccanismo di difesa per riattivare il sistema immunitario, mentre altri dicono che in realtà non stanno davvero dormendo e hanno bisogno di risvegliarsi per mettersi a dormire sul serio.

I misteri del mondo animale!

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Foto di apertura: zoran1 - 123rf