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Come mettere in incubazione le uova di tartaruga

Occuparsi dell’incubazione delle uova di tartaruga non è difficile e permette di condizionarne i tempi di schiusa o il sesso dei nascituri. Scopri come fare.

Occuparsi dell’incubazione delle uova di tartaruga non è difficile e permette di condizionarne i tempi di schiusa o il sesso dei nascituri. Scopri come fare.

Nella guida precedente abbiamo visto cosa accade durante l’incubazione e la schiusa delle uova di tartaruga in condizioni normali e in che range temporali si svolgono le varie fasi se si lascia avvenire tutto spontaneamente.

Adesso vediamo invece come possiamo intervenire per modificare la durata dell'incubazione o la distribuzione dei due sessi all’interno della nidiata.

Quando e come intervenire

Una volta che una tartaruga femmina ha deposto le uova e le ha parzialmente nascoste nel terreno (foto), gli embrioni completano il loro sviluppo fino al momento in cui sono pronti per uscire dall’uovo. A questo punto forano il guscio, riassorbono il tuorlo ed escono.

I tempi delle due fasi di questo processo (incubazione e schiusa) possono essere molto variabili. L'incubazione in particolare ha una durata compresa tra i 50-100 giorni, a seconda della specie e dell’età della madre.

Tuttavia anche le condizioni ambientali e, in particolare, la temperatura del terreno, possono influenzare il tempo tra la deposizione dell'uovo e l'inizio della schiusa.

Questa variabilità può rendere complicato per chi assiste capire se sta andando tutto nel migliore dei modi, soprattutto nella fase che ai nostri occhi appare come la più faticosa e sofferta per il piccolo rettile, ovvero l’uscita dall’uovo.

Noi però non dobbiamo essere per forza solo soggetti che osservano passivamente la nascita delle tartarughe.

Il nostro intervento durante l'incubazione delle uova di tartaruga può essere determinante

Agendo sulla temperatura del terreno di incubazione, ad esempio, possiamo accorciare i tempi di incubazione o modificare la distribuzione dei due sessi all’interno della nidiata.

  • Quest'ultima possibilità è particolarmente interessante per chi alleva tartarughe domestiche, perché poter scegliere se avere tanti maschi quante femmine oppure più maschi che femmine e viceversa, variando semplicemente la temperatura ha il grosso vantaggio di soddisfare qualunque nostra necessità riguardo agli accoppiamenti successivi, ma anche di trovare più facilmente famiglie per l'adozione degli ultimi nati.
  • Lo scenario ideale è quello che vede nascere tartarughe equamente distribuite tra maschi e femmine. Per ottenere questo risultato la temperatura di incubazione misurata nel terreno deve essere di 30°C.
  • Temperature inferiori danno con buona probabilità una prole costituita prevalentemente da maschi, mentre temperature superiori favoriscono la nascita di un numero maggiore di femmine.
  • Tenete quindi sotto controllo tale parametro inserendo un termometro all’interno del terreno, al livello in cui si trovano le uova e rilevandone il valore almeno due volte al giorno: vi permette di calcolare l’oscillazione tra la minima e la massima di una giornata. La strategia più corretta è quindi quella di misurare la temperatura il mattino presto (o la sera), quando fa più fresco e nel primo pomeriggio quando fa più caldo.
  • In questo modo potrete trarre le vostre conclusioni sull’eventualità di utilizzare un termostato.

Con un incubatore è più facile

La soluzione migliore sarebbe, tuttavia, quella di acquistare un piccolo incubatore o costruirne uno artigianale che permetta di mantenere la temperatura costante e al livello desiderato e aumentare così i successi riproduttivi.

  • Riempite per metà il contenitore del vostra incubatrice con sabbia o vermiculite, e riponetevi le uova interrate solo parzialmente e con lo stesso orientamento che gli aveva dato la madre. È importante non sbagliare per evitare di far morire l’embrione. Se volete essere sicuri aiutatevi facendo un piccolo segno a matita sulla parte rivolta verso l’alto prima di spostarle.
  • Durante tutto il periodo di incubazione è fondamentale toccarle il meno possibile.
  • L’incubatore consente di monitorare meglio le uova: se notate il guscio non perfettamente integro o coperto di una leggera muffa (dovuta in genere alla condensa che si crea nell’ambiente), separatele da quelle sane per poterle tenere meglio sotto controllo e per evitare che la muffa si diffonda a tutte le altre.

Photo credits © davidevison - Fotolia.com

Tipsby Dea

Migliorare la resa riproduttiva delle tartarughe

Per aumentare le probabilità che uno o più embrioni di tartaruga riescano a ultimare lo sviluppo fino all'uscita dall'uovo e le possibilità di adozione in tempi rapidi, possiamo agire modificando o stabilizzando in un incubatore alcuni parametri ambientali  per renderli più simili a quelli ottimali.