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Akita americano: storia, carattere e prezzo

Tutto sull’Akita americano, l’antica razza canina giapponese riconosciuta nel 2001 dalla FCI

Tutto sull’Akita americano, l’antica razza canina giapponese riconosciuta nel 2001 dalla FCI

A dispetto del nome, l’Akita americano è un’antica razza canina giapponese riconosciuta ufficialmente dalla Federazione Cinologica Internazionale (FCI) solo nel 2001. Fino a poco più di vent’anni fa, infatti, era considerata semplicemente una varietà dell’Akita inu, denominata Akita americano poiché allevata per lo più negli Stati Uniti.

Origini e storia dell'Akita americano

Il Grande Cane Giapponese, altro nome con il quale è conosciuto l’Akita americano, discende dagli Akita Matagi: una razza molto antica diffusa nella prefettura di Akita, sui monti nel nord dell’isola di Honshū.

Questi cani di grossa taglia venivano utilizzati per lo più come aiuto nella caccia di selvaggina, quindi cervi, cinghiali e orsi, per poi arrivare al XIX secolo ad essere impiegati come razza di punta nei combattimenti tra cani.

Ma quello che portò l’Akita americano ad essere conosciuto in tutto il mondo fu la storia di Hachi.

Hachikō, come chiamato affettuosamente, nacque nel 1923 e il professore Hidesaburō Ueno lo scelse come suo compagno di vita. Il cane era solito accompagnare ogni giorno il professore alla stazione ferroviaria di Shibuya, da dove partiva per recarsi al lavoro, per poi tornare ad aspettarlo al suo ritorno.

Il 25 maggio del 1925, il professore morì a causa di un ictus mentre era all’università.
Hachikō continuò a recarsi ogni giorno alla stazione per aspettare il suo professore e così fece per altri nove anni, fino al giorno della sua morte.

Per questo motivo, dal 1934, a Shibuya è presente una statua di bronzo in onore del fedele Hachi, visitata da milioni di turisti ogni anno.

Affascinata dalla storia della fedeltà di Hachikō, nel 1937, la scrittrice americana Helen Keller si recò nella prefettura di Akita ed espresse la volontà di avere un cane della stessa razza. La popolazione locale le donò Kamikaze-go, che però morì di cimurro non molto tempo dopo. Nel 1939, quindi, il Governo giapponese le regalò Kenzan-go, uno dei fratelli di Kamikaze-go.

Questi furono i primi due Akita portati all’interno dei confini statunitensi, ma una vera e propria diffusione avvenne con il termine della Seconda Guerra Mondiale, quando alcuni soldati americani, anche loro innamorati di questa razza, ne importarono diversi esemplari in patria.

Il Grande Cane Giapponese, ovvero l’Akita americano, venne poi riconosciuto ufficialmente dalla Federazione Cinologica Internazionale nel 2001, separandolo dalla denominazione più generica di Akita Inu (dal giapponese “cane Akita”).

Caratteristiche e standard dell'Akita americano

Il cane Akita americano è di taglia grande, con una costituzione solida e ben equilibrato. Secondo la FCI, la sua ossatura deve essere pesante, la testa ampia e triangolare con muso profondo, occhi piccoli e orecchie erette in linea con il dorso del collo.

Tra le proporzioni più importanti del Grande Cane Giapponese troviamo il rapporto altezza al garrese con la lunghezza del corpo di 9 a 10 nei maschi e 9 a 11 nelle femmine. La profondità del petto deve essere uguale alla metà dell’altezza del cane al garrese, mentre la distanza dell’estremità del tartufo allo stop è in rapporto di 2/3 con la distanza dallo stop all’occipite.

In generale, gli esemplari maschi di Akita americano hanno un’altezza al garrese compresa tra i 66 e i 71 centimetri, mentre le femmine tra i 61 e i 66 centimetri.

Aspetto

L’aspetto dell’Akita americano è quello di un cane molto elegante e fiero. Il suo pelo è folto, soprattutto sulla coda, e le sue zampe hanno dei cuscinetti spessi che gli consentono di camminare agevolmente anche sulla neve e sul ghiaccio. 

In linea di massima, il suo corpo è più lungo che alto e il suo collo è muscoloso.
Un cane davvero affascinante, che con il suo aspetto elegante ha conquistato appassionati in tutto il mondo.

Carattere e temperamento

Nonostante sia un cane di taglia grande, quindi potrebbe in prima battuta incutere un po’ di timore, l’Akita americano è amichevole, estremamente intelligente, docile e coraggioso.

Come Hachikō ci insegna, il Grande Cane Giapponese è estremamente attaccato ai componenti della propria famiglia e può essere davvero molto leale. Un vero e proprio angelo con la coda.

In linea generale è abbastanza diffidente verso gli estranei, anche se non abbaia quasi mai, e tollera poco i cani dello stesso sesso.

Differenze con l'Akita Inu

Tra l’Akita americano e l’Akita Inu ci sono alcune differenze fisiche. Il primo ha un’ossatura più grossa ed è più massiccio e pesante, ha il muso più largo, simile a quello di un orso, e può essere di tutti i colori.

L’Akita Inu, invece, tende ad essere più piccolo con il muso appuntito, che ricorda quello di una volpe. Infine, i colori dell’Akita Inu sono ben definiti: fulvo, sesamo, tigrato fulvo e grigio, oppure bianco.

Addestramento dell'Akita americano

L’addestramento dell’Akita americano deve cominciare necessariamente da cucciolo, così da stabilire la leadership e creare quel legame indissolubile tra cane e umano adottante. Attenzione, però, addestrare questa antica razza canina giapponese non significa essere violenti oppure aggressivi, vuol dire semplicemente insegnare con polso fermo alcuni dei comandi basilari con la tecnica del rinforzo positivo.

Rispetto ad altre razze canine, l’Akita americano richiede un po’ più di impegno e non perché non sia intelligente, anzi… Semplicemente ha bisogno di tempo per fidarsi dell’umano che intende educarlo.

Stabilire sin da subito i ruoli è fondamentale, poiché essendo un cane tendenzialmente dominante, ha bisogno di comprendere chi è il capobranco.

È pericoloso?

Rispondere a questa domanda è più difficile del previsto. In linea generale, se ben educato, quella del Grande Cane Giapponese non è una razza pericolosa.

Devi però tenere conto che non prova molta simpatia per gli estranei, quindi, se qualcuno si avvicina al cane in un modo che lui percepisce come minaccioso il rischio è quello che diventi aggressivo e mordace.

Stesso discorso vale per gli altri cani. Generalmente, l’Akita americano non tollera benissimo gli esemplari dello stesso sesso (seppur di razze diverse) ed è una razza molto territoriale, che farebbe di tutto per difendere i suoi spazi.

Ad ogni modo, introdurlo alla socializzazione sin da cucciolo, con l’aiuto di educatori specializzati, aiuterà a ridurre notevolmente il rischio di comportamenti pericolosi e aggressivi.

Il prezzo dell'Akita americano

Premesso che l’adozione in canile è sempre la scelta migliore, è anche vero che è difficile trovarvi dei cuccioli di Akita americano. Quindi, se proprio ti sei innamorata di questa razza e desideri acquistare un cucciolo, sul sito dell’ENCI esiste una sezione proprio dedicata agli allevatori.

Il prezzo dell’Akita americano può variare notevolmente, poiché ogni allevamento ha una propria politica di prezzi basata su caratteristiche quali l’albero genealogico del cucciolo, caratteristiche fisiche e caratteriali, oltre che qualità e pedigree. Tendenzialmente si parte dai 900 euro, ma la media normale è intorno ai 1.500 euro.

È bene specificare che se i genitori hanno conquistato molti titoli ad esposizioni e gare canine, si può anche arrivare ai 4.000 / 6.000 euro, complice anche la fama derivata dal famosissimo film con protagonista Richard Gere che racconta la storia di Hachikō.

Insomma, non parliamo di certo di una razza dal prezzo economico, ma sicuramente l’Akita americano è un cane che potrà ripagare l’investimento grazie alla sua dolcezza e alla sua infinita lealtà.

Foto di apertura: karelbock - 123rf