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Yummy dummies - ricette a prova di incapacy

  • Difficoltà

    facile

  • Categoria

    Dolci

  • Porzioni

    10

  • Tempo preparazione

    25 min

    PT25M

  • Tempo cottura

    55 min

    PT55M

  • Tempo totale

    1 ora e 20 min

    PT80M

  • Cucina

    internazionale

  • Cottura

    In forno

Una torta di sostanza è il modo migliore per festeggiare il compleanno. Lontano dalle feste orrende della nostra infanzia e dai dolci tragici che le accompagnavano. Parola di Cucinare Stanca!

Una torta di sostanza è il modo migliore per festeggiare il compleanno. Lontano dalle feste orrende della nostra infanzia e dai dolci tragici che le accompagnavano. Parola di Cucinare Stanca!

Fra dieci giorni è il mio compleanno incapacy miei, e come ogni anno da che ho memoria della mia vita, vivo la tragedia.
L’umanità si divide in due macro gruppi: chi vive la tragedia il giorno del proprio compleanno e chi vive la tragedia il giorno del proprio compleanno ma ha imparato a fingere gioia.
Non mi interessano repliche, è un mio studio accurato portato avanti con fondi statali di cui ancora non posso parlare purtroppo, perché ho paura.

Dalle elementari alle medie: l'inferno delle feste di compleanno

A monte di questo studio ci sono dei ricordi miei delle prime feste dei miei compagni delle elementari, portavo a casa questo invito, ai tempi si usavano degli inviti di carta, tipo assegno bancario, con scritto "INVITO ALLA MIA FESTA" il giorno, dove, confermi: si o no.
Io lo portavo a casa e, come la firma di un assegno bancario, i miei genitori barravano "sì" e si chiedevano «ma tutti a ottobre sono nati come è possibile, apriamo un mutuo». Io non ero contenta, perché poche cose nella mia vita di bambina mi mettevano a disagio come entrare da sola in una sala per le feste, con il pacchetto in mano, e uno scamiciato a scacchi bianchi e neri, che puntualmente era considerato idoneo outfit per la festa delle elementari. I festoni, le luci, ok... solo che a me l’idea di stare tutti in una sala, col caldo, con gli animatori che ci dovevano far divertire, mi toglieva la voglia di vivere.
Ribadivo più volte ai miei genitori di ricordarsi che alle 19.30 mi dovevano venire a prendere e che non dovevano prendere dei regali radical chic, tipo la carta da lettere con i paisley stampati, perché non volevo perdere ogni volta la gara del regalo più bello. Prendete delle cavolo di Barbie, prendete dei trucchi da bambina, prendete una maglietta da calcio, vi prego.

Una volta finite le elementari mi sentivo salva, forse ero diventata grande e potevo evitare di andare a queste feste maledette. Invece no, eravamo grandi, quindi potevamo andare come i grandi in pizzeria, con i genitori della/del festeggiat* al tavolo vicino, menù bambini, pizza, patatine, Coca Cola (che neanche mi piaceva e infatti prendevo l’acqua naturale). In alternativa c’era ancora la festa a casa, ma da mini adulti che eravamo, si poteva fare il gioco della bottiglia, il trauma definitivo dei compleanni: che orrore, che puzza.

Il momento della torta però, se possibile, portava il picco della tragedia oltre l’inimmaginabile.
Il mio odio verso la torta mimosa è ormai fatto noto, non più interessante, ma un po’ sì, la odio, è banale, è annacquata, è brutta.

Il diritto di sparire il giorno del compleanno

Io dico sempre che sono felice di non avere più 20 anni. Lo dico e lo penso: non tornerei mai ad avere 10 anni, neanche con una rassicurazione di Gesù in persona che mi dica che la mia vita sarà molto più facile e liscia di come è stata. Sono contenta di fare 34 anni e di potermi permettere di sparire il giorno del mio compleanno, di non dover invitare nessuno e di farmi da sola una torta, che è una torta puerile, mi rendo conto, ma il compleanno deve avere una torta al cioccolato, anche piuttosto bruttina, a simboleggiare il fatto che possiamo non volere più una torta con l’ostia stampata con Winnie the Pooh o la nostra faccia della comunione. Siamo grandi e siamo autorizzati a volere una torta di sostanza, buona e che non prevede sbattimenti.

>>>LEGGI ANCHE: «Mousse al cioccolato, qualcosa che funziona malgrado voi stessi»

Una torta al cioccolato da adulti

Quello che ho scoperto all’alba dei 34 anni, è che tutte le ricette delle torte al cioccolato potrebbero sparire e nessuno ne sentirebbe la mancanza, ad eccezione di questa, che è stata decretata da un noto giornale la "World’s Best Chocolate cake". La ricetta si trova nel libro Sweet di Yotam Ottolenghi ed Helen Goh, rinominata da Yotam anche "la torta più facile del mondo" e che si conserva davvero molto bene per 4-5 giorni, tempo di riprenderci dai messaggi di auguri smielati e insopportabili.
La consegna di questo articolo doveva essere una torta "esteticamente bella", ma sapete a me che mi frega della bellezza?

È una torta che esclude i bambini, perché contiene caffè, non me ne vogliate mammine e papini, esistete anche voi e la concezione che debba essere tutto a misura di bambino dobbiamo per forza accantonarla. È una torta per la festa di un adulto o per dire a qualcuno "ti voglio così bene che non ci metto neanche la candelina, ti voglio così bene che non ho paura che mi bocci per l’estetica, assaggia".
Ed è così. È una torta perfetta, non so come spiegarvi: il cioccolato, se ne usate uno di qualità, si sente forte e con l’aggiunta del caffè è valorizzato. 

Ingredienti

  • 250 g di burro a temperatura ambiente
  • 200 g di cioccolato fondente
  • 1 cucchiaino e mezzo di caffè istantaneo sciolto in 350 g d’acqua bollente
  • 250 g di zucchero semolato
  • 2 uova sbattute
  • 2 cucchiaini di estratto di vaniglia o i semi di un baccello di vaniglia
  • 240 g di farina
  • 8 g di lievito per dolci
  • 30 g di cacao in polvere
  • ¼ di cucchiaino di sale

    Per la ganache:
  • 200 g di cioccolato fondente
  • 200 ml di panna fresca
  • 1 cucchiaino di sciroppo di zucchero ( miele)
  • 1 cucchiaio di burro

Come fate, è di una facilità che neanche ve lo vorrei spiegare

  1. Prendete una ciotola capiente e versateci il caffè istantaneo sciolto nell’acqua, deve essere bollente, il cioccolato ridotto in piccoli pezzi e il burro, mescolate bene e procedete aggiungendo lo zucchero e girate finché questo non si sia sciolto.
  2. Aggiungete le uova, la vaniglia continuando sempre a mescolare bene.
  3. Setacciate farina, lievito in polvere e cacao e inserite tutto nel composto con una frusta. L’impasto risulterà piuttosto liquidino, ma deve venire così, quindi non vi fate prendere le paturnie.
  4. Adesso sto per dire una cosa che ho imparato nella scuola di pasticceria della vita, grave, che non si fa se sei un professionista, ma voi siete incapacy, quindi siete da me autorizzati.
    Prendete una teglia da 23/24 cm, tagliate un quadrato di carta forno sufficientemente ampio, accartocciatelo fra le mani pensando ai vostri nemici e bagnatelo bene. 
    Questo servirà a evitare due grandi tragedie: che se imburrate e infarinate la teglia potrebbe non staccarvisi lo stesso, che se lasciate la carta forno rigida com’è vi viene quell’effetto pieghettato da desperate cake ever.
  5. Strizzate bene la carta forno, tanto si asciuga in forno, adagiatela nella teglia, e versateci il composto liquido.
  6. Cuocete in forno, che avrete preriscaldato a 170°C, modalità statica, cuocete per circa 30 minuti, poi abbassate a 150°C e continuate la cottura per circa 25/30 minuti.
  7. Controllate sempre, fate la prova dello stecchino, quello che volete.

Torta al cioccolato sfornata

Per la ganache

Ingredienti per la ganache

  1. Tritate in un mixer il cioccolato fondente, riscaldate la panna con lo sciroppo di zucchero o il cucchiaino di miele in un pentolino, senza portarla a bollore e versatela nel mixer, frullate per 4 secondi e la ganache è pronta. Se volete farla a mano, non usate la frusta che mi incavolo, usate una spatola o un cucchiaio di legno e girate dal centro della ciotola senza uscire mai e senza fermarvi mai. Ma chi ve lo fa fa’?

    Ganache pronta

  2. Spostate la ganache in un piatto fondo, copritela con la pellicola a contatto e fatela riposare a temperatura ambiente per circa un’ora e mezza.
  3. Intanto la torta si sarà cotta, si sarà raffreddata e tutto, versateci sopra la ganache, così a cavolo, spatolate e mangiate.

Che bello essere grandi.

Ciao.

Foto: Ilaria Muri