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PEOPLE: L'ATTUALITA'
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Assumere donne over 50 conviene: ecco perché

In un Paese che invecchia, le donne hanno molto da dire, anche superati i 50. La professoressa Emiliana De Blasio fa il punto sulle risorse che possono fare la differenza (soprattutto ai piani alti).

In un Paese che invecchia, le donne hanno molto da dire, anche superati i 50. La professoressa Emiliana De Blasio fa il punto sulle risorse che possono fare la differenza (soprattutto ai piani alti).

Superati i 50 anni, gli italiani hanno smesso di percepirsi vecchi. Secondo una ricerca di Valore D, il 30,9% degli intervistati per una ricerca sui talenti senza età si considera "talento attivo", proiettato verso il futuro e con obiettivo interessanti da raggiungere. In questo campione ci sono anche moltissime donne, che possono fare la differenza soprattutto in posizioni apicali. Abbiamo chiesto a Emiliana De Blasio, Advisor per Diversity and Inclusion nonché Professoressa Associata di Sociologia dei Processi Culturali di Luiss Guido Carli, di spiegare, tra benefit e agevolazioni, perché assumere donne over 50 conviene. 

Professoressa, che valore aggiunto può portare una donna over 50 in azienda in termini di soft skill?
In primo luogo, la resilienza, oggi fondamentale, da sempre più comune alle donne che agli uomini. Siamo più pronte anche dal punto di vista della cura, sia che si sia dovuto badare a dei figli oppure no. Il modello della cura, culturalmente indotto, si applica anche alla cura dei genitori anziani. Questo retroterra permette di portare in azienda modelli di inclusione ed empatia, caratteristiche vincenti con figli che senza figli, per un modello di cura culturalmente indotto. Questo porta nelle aziende modelli di inclusione, di comprensione e di empatia, caratteristiche vincenti in nuovi modelli di leadership trasformazionale. Tutte queste caratteristiche rendono le donne over 50 indispensabili in azienda e per mettere in campo azioni di mentoring reverse.

Cioè?
Generazioni diverse si possono incontrare su un territorio interessante, un vero e proprio ecosistema delle competenze. Donne e uomini over 50 devono riaddestrarsi e acquisire nuove competenze. I giovani e le giovani possono aiutare donne e uomini più adulti su motivazione e su scorciatoie nei percorsi di competenze digitali. Gli “over” possono fare mentoring sull'empatia, indispensabile in un momento storico in cui la temperatura del disagio psicologico sta salendo. Le donne che hanno superato i 50 anni sono più consapevoli del futuro ritorno alle relazioni: non ne conosciamo ancora le modalità e sappiamo che lo smart woring ci aiuterà a creare un'organizzazione più flessibile. Ma il networking esiste ed è ancora più indispensabile: secondo me le donne più adulte sono in grado di ripristinarlo più velocemente.

Hard Skill: il mondo va veloce e non sempre le competenze sono aggiornate. Quale percorso di up o reskilling suggerisce alle lavoratrici over 50?
Entro il 2025, 85 milioni di posti di lavoro cambieranno. Alcuni processi saranno automatizzati, ma ci sarà ancora bisogno della competenza umana: ci attendono 97 milioni di nuove opportunità. Per questo motivo nei prossimi anni saremo chiamati a riconfigurarci. Durante la pandemia abbiamo assistito al fiorire di tante piccole aziende femminili, nate dalla necessaria accelerazione di processi che hanno trovato il tempo in questi lunghi mesi caratterizzati dal Covid. Imparare a gestire i processi digitali è uno dei temi da affrontare. 

Come farlo?
Ci sarebbe bisogno di un investimento pubblico e sul Pnrr è presente sia il tema dell'inclusione sia quello di genere, legato ai processi produttivi. Per l'acquisizione di skill digitali di base si parte addirittura dagli over 35, anche perché il digital media strategist non può più essere considerato un mestiere per giovani, dato che i social hanno già 50 anni! Le direttrici sono due: una top-down, prevista nell'investimento legato al Pnrr, e quella del Learning by doing, che oggi vanta molti accessi, come quello di Coursera o i Ted Talk, utilissimi per migliorare competenze come il public speaking. In più, bisogna iniziare a pensare all'autopromozione di sé e del proprio lavoro attraverso il digitale, che da mezzo di comunicazione diventa mezzo di retribuzione. 

C'è un metastereotipo che spesso ferma le over 50: “Quello che io penso che l'azienda pensa di me”. Come combattere questo schema mentale?
Empowerment, Mentoring, immagini positive. Che ci fossero dei bias era chiaro da tempo. Abbiamo fatto passi da gigante e la percezione è cambiata. La nostra generazione ha passato gran parte della propria vita a lottare contro gli stereotipi, ma nella società contemporanea sono cambiate le aspettative. Questa impronta permane sulle over 50, che però a quell'età si sono liberate da ciò che dovrebbero essere, in un fisiologico percorso di percorso di crescita. Se ciò non avviene, c'è bisogno di mentoring. 

Politiche del lavoro: quali sono le agevolazioni fiscali dedicate alle donne over 50?
Provengono da anni diversi: una è legata agli sgravi contributivi prevista dalla Legge Fornero, tesi a favorire l'occupazione. All'inizio era un'agevolazione prevista solo per donne over 50 disoccupate da 12 mesi. Poi l'età è stata abbassata a 35 anni. A questa misura, si aggiunge il bonus della Legge di Bilancio del 2021, con un esonero contributivo del 100% fino a 6.000 euro, rivolto a coloro che assumono donne over 50 nel biennio 2021-2022.

Quali sono i settori in cui le over 50 possono mostrare i propri talenti?
Viste le soft skill connaturate, in primis il management, dove le donne danno un ottima prova di loro stesse. Poi nei settori che hanno a che fare con la cura: nel volontariato e nelle Ong le donne in ruoli di leadership sono più del 50%. Infine, nei processi di innovazione perché siamo naturalmente disruptive!