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Zanzare Ogm contro le malattie esotiche

Negli Usa presto saranno testate contro le malattie esotiche le zanzare Ogm: i primi test possibili in primavera dopo l’ok del Fda. 

Negli Usa presto saranno testate contro le malattie esotiche le zanzare Ogm: i primi test possibili in primavera dopo l’ok del Fda. 

Presto per sconfiggere le malattie esotiche, ormai presenti anche nei paesi occidentali, si utilizzeranno armi più tecnologiche rispetto ai tradizionali insetticidi. Se l'Fda darà la sua approvazione, dopo gli esperimenti in alcune zone delle Cayman e in Brasile, la Florida testerà già in primavera le zanzare Ogm inventate dall'azienda britannica Oxitec.

Dopo cinque anni di lavoro preparatorio, queste zanzare del genere Aedes Aegiptiti, ingegnerizzate con geni di due virus, di corallo e di cavolo, verranno rilasciate nell’ambiente per abbassare la popolazione delle zanzare esistenti.

Queste zanzare geneticamente modificate generano una prole che muore prima di raggiungere l'età adulta: rilasciando nell'ambiente solo esemplari maschi questi si accoppieranno con le femmine autoctone trasmettendo alla prole i loro geni e riducendo così la popolazione delle zanzare fino al 96%.

Obiettivo della sperimentazione è bloccare le zanzare che, spinte dai cambiamenti climatici, stanno infestando la Florida: moltei sono i casi di malattie esotiche registrati negli ultimi tempi, in particolare nella contea di Key West, la più a sud degli Usa.

Purtroppo le zanzare, dopo anni di spray,  hanno sviluppato una resistenza alla maggior parte degli insetticidi e dunque è arrivato il momento di mettere in pratica un nuovo metodo di lotta alle zanzare.

Le zanzare della Oxitec sono le prime a venire testate sul campo, ma l'idea di usare insetti Ogm non è nuova ad esempio, all'Imperial College di Londra, Andrea Crisanti sta lavorando a zanzare geneticamente modificate per ottenere solo figli maschi da impiegare contro la malaria.

Foto © auimeesri - Fotolia.com

Tipsby Dea

Favorevoli o contrari?

A Key West i sondaggi vedono un 60% di popolazione favorevole alla sperimentazione, ma è anche stata divulgata una petizione contraria sul sito Change.org che in poco tempo ha avuto 150 mila firme.