Psiche
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5 poesie contro la guerra

Nessuna guerra è giusta. Riportiamo alla memoria alcune bellissime opere sulla pace scritte da grandi poeti del passato.

Nessuna guerra è giusta. Riportiamo alla memoria alcune bellissime opere sulla pace scritte da grandi poeti del passato.

È difficile non essere sopraffatti da un’ondata di rabbia quando si ripensa alla guerra. L’orribile sensazione che si prova è che la guerra non risolve niente e che vincere una guerra sia disastroso quanto perderla.
(Agatha Christie)

In questo periodo difficile dove la guerra è così presente nelle nostre vite è bene riportare alla memoria le opere dei più grandi scrittori del passato: è un modo per attingere alla loro saggezza, per nutrirsi della loro arte, per trovare la forza interiore di guardare all’oggi con consapevolezza. Abbiamo voluto aggiungere anche una poesia di una ragazzina di 13 anni divenuta famosa in tutto il mondo: lei, che la guerra l’ha vissuta, ha descritto il suo desiderio di pace con parole semplici ma toccanti.

1- Gianni Rodari (1920-1980) è stato uno scrittore e un poeta italiano che si è dedicato soprattutto alla letteratura per bambini. I suoi scritti sono famosi in tutto il mondo, anche per i messaggi di pace che veicolano. Eccovi allora due delle sue poesie più famose.

Promemoria

Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola
a mezzogiorno.
Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per non sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno, né di notte,
né per mare, né per terra:
per esempio, la guerra.

Dopo la pioggia

Dopo la pioggia viene il sereno,
brilla in cielo l’arcobaleno:
è come un ponte imbandierato
e il sole vi passa, festeggiato.
È bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosse e blu.
Però lo si vede – questo è il male –
soltanto dopo il temporale.
Non sarebbe più conveniente
il temporale non farlo per niente?
Un arcobaleno senza tempesta,
questa si che sarebbe una festa.
Sarebbe una festa per tutta la terra
fare la pace prima della guerra.

2- Bertolt Brecht, drammaturgo e poeta tedesco, fugge dalla Germania dopo aver assistito al rogo dei suoi libri da parte dei nazisti ed inizia a scrivere vari componimenti contro la guerra. Tra questi eccovene uno che rappresenta un vero e proprio invito a liberarsi dalle catene del comando: l’unico modo per ribellarsi alla violenza.

Generale, il tuo carro armato è una macchina potente

Generale, il tuo carro armato è una macchina potente
spiana un bosco e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.

Generale, il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.

Generale, l’uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.

3- Jorge Carrera Andrade, poeta e storico ecuadoriano, grazie alla sua attività di diplomatico ha girato il mondo ed è riuscito, tramite la sua passione per la scrittura, a ricamare parole meravigliose, come queste:

Verrà un giorno

Verrà un giorno più puro degli altri:
scoppierà la pace sulla terra
come un sole di cristallo.
Una luce nuova
avvolgerà le cose.
Gli uomini canteranno per le strade
ormai liberi dalla morte menzognera.
Il frumento crescerà sui resti
delle armi distrutte
e nessuno verserà
il sangue del fratello.
Il mondo apparterrà alle fonti
e alle spighe che imporranno il loro impero
di abbondanza e freschezza senza frontiere.

4- Talil Sorek, infine, ha scritto questa poesia all’età di 13 anni durante la guerra dello Yom Kippur (un conflitto armato combattuto nel 1973 tra Egitto, Siria e Israele). Le sue origini israeliane fanno ben comprendere la sua esperienza con la guerra e la sua commovente richiesta di pace.

Ho dipinto la pace

Avevo una scatola di colori
brillanti, decisi, vivi.
Avevo una scatola di colori,
alcuni caldi, altri molto freddi.
Non avevo il rosso
per il sangue dei feriti.
Non avevo il nero
per il pianto degli orfani.
Non avevo il bianco
per le mani e il volto dei morti.
Non avevo il giallo
per la sabbia ardente,
ma avevo l'arancio
per la gioia della vita,
e il verde per i germogli e i nidi,
e il celeste dei chiari cieli splendenti,
e il rosa per i sogni e il riposo.
Mi sono seduta e ho dipinto la pace.