Money

Come convincersi a mettere da parte una piccola somma ogni mese? La cultura giapponese ci regala un ottimo strumento, il Kakebo, una semplice tabella in cui segnare passo dopo passo entrate e uscite. Ecco come funziona.

Come convincersi a mettere da parte una piccola somma ogni mese? La cultura giapponese ci regala un ottimo strumento, il Kakebo, una semplice tabella in cui segnare passo dopo passo entrate e uscite. Ecco come funziona.

Parliamoci chiaro, al giorno d’oggi è facilissimo spendere. Soprattutto dopo la pandemia, che ha convertito all’e-commerce anche i più scettici, non c’è nemmeno più bisogno di uscire di casa, fare la coda alla cassa o estrarre le banconote dal portafoglio: basta un clic distratto sullo smartphone e parte l’addebito sulla carta di credito. Perdere il controllo sulle spese però non è mai una buona idea, nemmeno per chi incassa ogni mese un signor stipendio. Gestione oculata delle finanze infatti significa consapevolezza, equilibrio, tranquillità. Dalla cultura giapponese, che di questi valori ne sa qualcosa, possiamo prendere in prestito uno strumento molto efficace per tenere traccia di entrate e uscite e abituarci a risparmiare: si chiama Kakebo.

Cos’è il Kakebo

Kakebo” (家計簿) è una parola giapponese che letteralmente significa “libro dei conti di casa”. Apparentemente può sembrare una sorta di agenda in cui registrare in modo ordinato e sistematico le entrate e le uscite, ma in realtà è qualcosa di molto più profondo: è uno strumento per riflettere sulle proprie abitudini di spesa, abbattere gli sprechi e migliorare la gestione delle finanze. Anche il benessere psicologico ne giova, perché il Kakebo aiuta ad acquisire più disciplina e, di riflesso, aiuta a tenere a bada lo stress che insorge quando si perde il controllo sul proprio denaro.

>>>Leggi anche: «3 passi per iniziare a risparmiare»

Origini e storia del Kakebo

Ultimamente il Kakebo è molto in auge anche in Occidente. Questo non significa che sia un’invenzione recente, anzi! Questo strumento fece il suo debutto nel 1904 nelle pagine di Katei no tomo, la prima rivista femminile giapponese. A dare vita alla testata era stata una donna considerata da molti come una pioniera, Hani Motoko: fu la prima giornalista donna della storia giapponese e, quindici anni dopo, fondò anche la Jiyû Gakuen, una scuola femminile privata incentrata sull’autodeterminazione femminile.

Il mensile Katei no Tomo (che esiste ancora, seppure con un altro titolo) si proponeva di aiutare le donne a gestire al meglio la vita domestica, finanze comprese. E il Kakebo calzava proprio a pennello. Di mese in mese la sua popolarità crebbe a tal punto che negli anni Quaranta venne istituito un club: gli iscritti compilavano i propri Kakebo che venivano pubblicati e condivisi, in un’ottica di scambio reciproco di idee. Oggi il Kakebo è adottato in tutto il mondo, in decine di varianti.

Come funziona il Kakebo

Nel concreto, come funziona il Kakebo? In realtà è più semplice a farsi che a dirsi. Basta prendere un quaderno, dedicare ogni pagina a un mese e suddividerla in cinque colonne:

  • Entrate: stipendio, regali in denaro, bonus aziendali, rendite ecc.
  • Uscite fisse: affitto o mutuo, spese condominiali, utenze, retta della scuola dei figli, rata dell’auto ecc.
  • Risparmio: la somma che si desidera mettere da parte. Si può decidere di settimana in settimana o – per semplicità – a fine mese, quando si avrà un quadro più chiaro della differenza tra entrate e uscite.
  • Budget: la differenza tra la colonna 1 (entrate) e la colonna 2 (uscite), cioè il denaro che si può spendere o risparmiare.
  • Spese settimanali: qui bisogna segnare tutti gli acquisti, dalla spesa alimentare allo shopping, dai libri ai biglietti del treno. Anche quelli effettuati con la carta di credito che, quindi, verranno contabilizzati dalla banca soltanto il mese successivo.

Consigli per compilare il Kakebo

Questa tabella permette di avere un quadro completo della gestione delle proprie finanze, per capire se c’è equilibrio tra entrate e uscite e scovare a colpo d’occhio gli sprechi. Oltretutto, invoglia a prendersi l’impegno di tenere da parte una piccola somma ogni mese. Questo, però, a patto che sia aggiornata in modo minuzioso: un Kakebo trascurato non serve a nulla! 

Per chi preferisce affidarsi a uno schema già preimpostato, Il Sole 24 Ore porta in edicola il Kakebo 2022 per un mese, a partire da sabato 29 gennaio. Si tratta di un’agenda cartacea, snella e di facile lettura, che spiega passo dopo passo le logiche del Kakebo e mette a disposizione le tabelle: basta compilarle e il gioco è fatto!

>>>Leggi anche:«5 consigli pratici per fare una spesa ottimale risparmiando»

I vantaggi del Kakebo

In fin dei conti c’è anche chi potrebbe pensare: “Ho un buon conto in banca, perché mai dovrei perdere tempo ad appuntare entrate e uscite ogni giorno?”. In realtà il Kakebo non è pensato soltanto per chi fa fatica ad arrivare a fine mese, anzi. Risparmiare è sempre una buona idea, da tanti punti di vista:

  • Aiuta a fare ordine nella propria vita, riflettendo sulle proprie abitudini quotidiane e impostando una scala di priorità. 
  • Permette di accumulare un “tesoretto” da spendere successivamente quando ne varrà davvero la pena.
  • Abbatte gli sprechi, che sono sprechi economici ma anche ambientali. In un momento in cui si parla tanto di sostenibilità, è bene capire che ogni singolo oggetto, fisico o digitale, ha un impatto sul pianeta. E spetta a noi limitarlo. 

Foto apertura: peshkov / 123rf.com