Carriere e Visioni
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Rocco, il (porno)divo italiano

Stella dell'hard, con le sue performance a luci rosse ha conquistato tutto il mondo. Poi è diventato nazionalpopolare: cinema, programmi tv, reality show, red carpet a Venezia. E adesso Netflix gli dedica una serie. 

Stella dell'hard, con le sue performance a luci rosse ha conquistato tutto il mondo. Poi è diventato nazionalpopolare: cinema, programmi tv, reality show, red carpet a Venezia. E adesso Netflix gli dedica una serie. 

Le riprese sono già iniziate e una prima immagine del protagonista Alessandro Borghi è stata diffusa: su Netflix, nel 2023, è in arrivo la serie SuperSex, incentrata su vita e miracoli (morte no) del pornodivo Rocco Siffredi. L'italiano vivente più famoso, l'orgoglio di Ortona, il maschio che tutto il mondo ci invidia e che, solo in parte, ci ha rubato l'Ungheria. Sarebbe ingeneroso nei confronti di Moana Pozzi e Ilona Staller affermare che sia stato Rocco a sdoganare il porno in Italia. Con loro due l'hard, già ampiamente presente nelle italiche abitazioni, entrò in politica e, con Cicciolina, persino in Parlamento. Ma nessuna figura proveniente da quell’ambiente è diventata apertamente nazionalpopolare come lui.

Rocco, nella serie di Netflix anche gli aspetti privati

Supersex prende il titolo dalla rivista erotica sulla quale il giovane Rocco sperimentò le prime fantasie, che siamo certi ha superato, lungo un percorso in cui non sono mancati i momenti bui: innanzitutto, quando aveva 12 anni la sua famiglia fu travolta dalla morte del fratello Claudio, cosa che fece sprofondare la madre in una profonda depressione. «Supersex è la storia di un uomo che ci mette 7 puntate e 350 minuti a dire ti amo, ad accettare che il demone che ha in corpo sia conciliabile con l’amore. Per farlo deve mettere a nudo l’unica parte di lui che non abbiamo mai visto: la sua anima», recita la sinossi ufficiale, più simile a un’omelia, non esattamente un invito alla visione.

Da Ortona a Parigi: le origini di un mito italiano

Storia affascinante invece quella di Rocco Siffredi. Nato a Ortona il 4 maggio 1964 come Rocco Antonio Tano (trarrà il nome d’arte da Roch Siffredi, interpretato da Alain Delon in Borsalino) e cresciuto sul mare, a 16 anni inizia a lavorare nella marina mercantile. Nel 1982 raggiunge (in bateau-mouche, chissà) a Parigi l’altro fratello Edoardo, che nella città dell’amore ha un ristorante. Ma altro che amore: nella capitale francese Rocco è più che altro attratto dalle luci rosse di Pigalle. È qui che, in un locale, incontra Gabriel Pontello, attore e produttore hard che gli apre le porte del porno. Rocco l'italien debutta in Belle d'amour, con un po’ troppa rapidità al primo ciak, come racconterà poi in un’intervista: «Era come se tutti i lunghi anni di masturbazione nello scantinato di Ortona e le seghe a milioni che mi ero fatto si fossero materializzati all'improvviso. Temendo il peggio mi chiusi in bagno per toccarmi, ma fu inutile. Una volta in scena venni in meno di due minuti».

L'irresistibile ascesa di Siffredi

Parte piccola, il resto no. E rimediato al primo inciampo, Rocco Siffredi ci mette poco a diventare una star. Ci riesce perché, citando il gergo sportivo, fa vita da atleta. Cosa che gli riconoscono alcuni utenti di YouTube, nei commenti al video qui sopra. Eccone due: «Grande Rocco! Era un superprofessionista serio e concentrato già da ragazzino. Chapeau» e «Lui è la disciplina assoluta, la costanza, mai un vizio fuori dal set, mai un eccesso, John Holmes invece è stato genio e sregolatezza, il Maradona del porno». Rocco nel 1987 appare in Fantastica Moana, al fianco appunto di Moana Pozzi, con regia di Riccardo Schicchi. Amplesso dopo amplesso, Rocco arriva a Los Angeles e già nel 1991 alza al cielo il suo primo AVN Award (l’Oscar del porno) come migliore attore per scene di sesso a tre. Ovviamente a nessuna lettrice verrà la curiosità di approfondire, ma per completezza segnaliamo che il titolo del film che gli vale il riconoscimento è Buttman's Ultimate Workout. Conquistati Stati Uniti e Europa, nel 1993 inizia anche a dirigere e produrre film hard in proprio, dopo aver fondato la Rocco Siffredi Production.

Lo stop, all'apice del successo

Rocco a nemmeno trent’anni è già sovrano di un impero su cui non cala mai il sole, ma il suo è ancora un nome che non si pronuncia nei salotti buoni. O sei ricco o sei Rocco, vuole un popolare modo di dire. Perché non entrambi? Poi alla soglia dei 40 anni annuncia il ritiro, almeno come attore. Lo fa per la famiglia, per la moglie ed ex collega ungherese Rózsa Tassi, che - sposata nel 1993 - gli ha dato due figli.

La pubblicità delle patatine (censurata)

Nel 2006 ecco la prima vera incursione di Rocco nelle case degli italiani, alla luce del sole almeno. Il famosissimo spot delle patatine va in onda per alcune settimane sulle reti Mediaset, prima di essere bloccato dall'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria che la ritiene volgare e sleale. Ne girerà successivamente una versione edulcorata: il prodotto pubblicizzato da Rocco piace comunque a molti.

Al cinema insieme a Massimo Boldi

«Hai deciso di fermarti, noi non te l'abbiamo mai chiesto. Quindi se vuoi tornare, puoi farlo», le dice a un certo punto Rózsa, forse stanca di averlo in giro per casa. Rocco non se lo fa ripetere e torna nel 2009, in un comeback che nemmeno Michael Jordan. Siffredi non solo torna, ma sembra moltiplicarsi: attore, regista, produttore hard, inizia a essere presente anche sulla tv generalista, così come nei film per tutta la famiglia. Già nel 2011 è nel cast di Matrimonio a Parigi: veste i panni dello stilista francese François Leroy, invaghito del personaggio interpretato da Massimo Boldi. Fantascienza anziché film comico? A parte che non fa esattamente ridere, in realtà Rocco svelerà in seguito di aver fatto sesso anche con uomini. Onnivoro.

siffredi boldi

Il duetto sanremese (e non solo) con gli amici Elii

Nel 2012 partecipa al 18esimo episodio della quinta stagione de I Cesaroni, intitolato Senza mezze misure, recitando comunque meglio di Claudio Amendola. L’anno seguente è ospite al Festival di Sanremo: all’Ariston duetta con Elio e le Storie Tese interpretando Un bacio piccolissimo, mettendo da parte l’astio per i preliminari. Ma evidenziando anche lo speciale rapporto con la band, da cui nel 1997 è nato il film hard Rocco e le storie tese, in cui scene di sesso sono inframmezzate nel montaggio da spezzoni tratti da concerti degli Elii.

L'approdo all'Isola dei Famosi

Sempre nel 2013 Cielo gli affida persino un programma tutto suo, per aiutare coppie in crisi: Ci pensa Rocco, a seguito del quale il canale cambia nome in Cielo, mio marito. Due anni dopo parte addirittura per l’Honduras, per prendere parte a L'isola dei Famosi: mai stato così a lungo vestito, mancherà la vittoria. Nel 2017 Malena accetta di prendere parte al reality show pensando invano di trovarlo ancora ai Caraibi. Si rifaranno. 

Testimonial d'eccezione per nobili cause

Nel frattempo Rocco abbraccia la causa animalista, spendendosi a più riprese contro l'abbandono dei cani. Eccolo in una foto, mentre con fare minaccioso mette in guardia i padroni. Qui invece esplicita il concetto

siffredi cani

Il documentario presentato a Venezia

Come degli Osbourne o delle Kardashian qualsiasi, nel 2016 Rocco e la sua famiglia sono protagonisti di una serie sulla loro vita quotidiana, che va in onda su La5: Casa Siffredi. Ormai il pornodivo, che a più riprese ha dato nel frattempo l’addio all’hard sempre ripensandoci, è di tutti gli italiani (e un po’ dei francesi): alla 73esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia viene addirittura presentato il documentario Rocco, incentrato sulla figura del Siffredi fu Tano.

Un'accademia per un prof del porno

Fonda anche la Siffredi Hard Academy, la prima vera università del porno, lanciata con l'obiettivo di formare nuovi attori a luci rosse: una delle poche istituzioni accademiche in cui, anche se le lezioni non fossero obbligatorie, a nessuno verrebbe in mente di saltarle.

Adesso la serie Netflix a lui dedicata, mentre un dubbio ci attanaglia: lascerà mai il porno o, come il John Holmes citato da Elio e le Storie Tese, preso in giro da piccolo per le dimensioni del suo pene, dedicherà l'intera vita al cinema per adulti? Ai posteri l’hardua sentenza.