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I 5 meravigliosi benefici della camminata nel bosco

Un incontro con la natura e con noi stessi. Camminare nel bosco è un'attività dai mille risvolti positivi. Eccone 5 tra i più importanti.

Un incontro con la natura e con noi stessi. Camminare nel bosco è un'attività dai mille risvolti positivi. Eccone 5 tra i più importanti.

Adoro i boschi: calmano le mie tempeste, lasciandomi la pace negli occhi.
(Fabrizio Caramagna)

Il bosco è un luogo che parla all’interiorità dell’uomo e gli sussurra verità importanti spesso dimenticate nella routine quotidiana. Frequentarlo spesso, almeno una volta alla settimana, è un modo per riconnetterci profondamente con la natura e per prenderci cura del nostro benessere psicofisico.

Dedicare parte del nostro tempo per camminare è un’abitudine sana per il corpo e la mente e scegliere con consapevolezza il luogo della camminata è importante per non vanificarne i benefici. Inoltrarsi per esempio nel rumore e nella confusione della città non permette un contatto con la natura e di conseguenza un ascolto autentico e costruttivo di se stessi. Camminare in un bosco o andare in montagna, invece, presenta numerosi benefici sotto molteplici punti di vista.

Proprio per questo motivo si stanno diffondendo sempre più le attività di Forest Therapy, pratica di origine giapponese che mira a portare le persone nei boschi per aiutarle a vivere a stretto contatto con la natura, con i suoi profumi, con la sua vita animale, con i suoi rumori e giungere così ad alleviare ansie, preoccupazioni, paure.

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I benefici della camminata nel bosco

Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà.
(San Bernardo di Chiaravalle)

Innumerevoli sono i risvolti positivi che la camminata nel bosco può donare all’uomo. Eccovene 5 tra i più importanti.

  1. Il silenzio del bosco crea dentro di noi uno spazio di ascolto interiore che facciamo fatica a sperimentare nella vita di tutti i giorni. Vivendolo il più possibile mettiamo a tacere i pensieri che ci tormentano e riusciamo a far emergere le nostre intuizioni e a sentire finalmente la voce del nostro cuore.
  2. Camminare tra gli alberi ci fa sentire piccoli rispetto a loro ma allo stesso tempo onorati di far parte della natura: è un modo di ritornare al posto che ci spetta, cioè custodi del mondo e non suoi distruttori. Questa percezione di noi stessi in collegamento amorevole con la natura fa emergere nella nostra interiorità gioia, pace e rilassamento.
  3. Il bosco ci costringe a camminare per vie seminate da ostacoli: rami, massi, pozzanghere e salite sono gli elementi stessi del bosco e non le sue eccezioni. Sperimentare che la vita è fatta di ostacoli ricorrenti ci aiuta ad abbandonare il ruolo di vittima per divenire abili esploratori del mondo. Ciò che sperimentiamo con il nostro corpo è ciò che vive anche la parte più profonda di noi.
  4. L’aria pura che ci donano gli alberi permette ai nostri polmoni di rigenerarsi e di “respirare aria nuova”, di “cambiare aria”: tutto dentro di noi si rinnova, vi è un respiro più profondo, più lento, più consapevole. Ritorniamo a respirare con più attenzione e già questo è importante, soprattutto in questo momento storico dove ci si sente sempre in apnea.
  5. La selvatichezza del bosco ci permette di contattare la nostra parte più intuitiva, più arcaica. Il bosco non si può domesticare e ci insegna che le verità più vere e profonde rimangono quelle più naturali e semplici. Spesso invece cerchiamo soluzioni articolate e difficili proprio perché abbiamo perso la nostra parte più intuitiva e facciamo agire solo la nostra mente.

Chi decide di camminare nel bosco è in cerca di una libertà diversa, interiore, che lo renda padrone della sua vita, capace di agire come gli alberi e gli uccelli che vivono al di sopra di tutto.
(Romano Battaglia)

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Cerchiamo, quindi, di frequentare i boschi il più possibile, di camminare in luoghi naturali, di dedicare tempo alla montagna, agli alberi, alle foreste: la natura con il suo silenzio ci può raccontare grandi verità, che appartengono al mondo ma anche a noi stessi.

Elena Bernabè