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Yummy dummies - ricette a prova di incapacy

  • Difficoltà

    media

  • Categoria

    Dolci

  • Porzioni

    10

  • Tempo preparazione

    3 ore (riposo) + 40 min

    PT40M

  • Tempo cottura

    20 min

    PT20M

  • Tempo totale

    60 min

    PT60M

  • Cucina

    Americana

  • Cottura

    senza cottura

Un dolce da preparare a forno spento, in una cucina perfetta di una casa perfetta, da gustare comodi, comodi in un giardino perfettamente: la vita da sogno... che non avremo MAI! Ma la torta, quella sì!

Un dolce da preparare a forno spento, in una cucina perfetta di una casa perfetta, da gustare comodi, comodi in un giardino perfettamente: la vita da sogno... che non avremo MAI! Ma la torta, quella sì!

Mi hanno raccontato che esiste uno stato di grazia in cui una persona la mattina non si sveglia che è già in ritardo su tutto, che non si trascina verso la cucina con la faccia gonfia di sonno ma, al contrario, fa colazione in giardino con dolci perfetti, caffè americano e, addirittura, riesce a parlare. Me lo hanno raccontato perché io non so neanche immaginare un giorno di questa vita perfetta.

Deve essere molto simile a quella delle mie ex compagne di scuola, quando le incontro alle 9 di mattina sedute al bar, che sorridono serene e chiacchierano amabilmente fra loro, vestite già da palestra, truccate e sistemate, mentre io quasi inciampo sulle scale, correndo in banca a pagare roba, struccata e solo con un caffè in corpo.

Ogni volta mi chiedo che cosa, in passato, io abbia sbagliato per non aver impostato la mia vita in modo così lineare. Così cerco sempre, mentre aspetto il mio turno in banca, di «risalire il corso del tempo», come dice Calvino, per tornare anche solo mentalmente al momento in cui ho deciso che la mia vita sarebbe stata sempre al limite dell’esaurimento, insomma quando nel bosco, al buio, ho scelto la direzione sbagliata al bivio. La risposta non la trovo mai e non riesco mai a visualizzare l’evento preciso in cui, in preda a chissà quale ottimismo, io abbia deciso che la mia vita sarebbe stata completa e soddisfacente solo se fosse stata una corsa continua.

Le vite (perfette) degli altri, a base di cheesecake alla pesca

Fatto sta che quando immagino la vita perfetta degli altri, non so per quale motivo, immagino delle colazioni in giardino, a base di cheesecake alla pesca, senza cottura ovviamente, perché il forno fa sudare. Questo è uno di quei dolci che a me personalmente non verrebbe mai in mente di preparare, sia perché quando ho tempo di fare qualcosa tutto mi viene in mente tranne che questo dolce pallido e assorto, però mi sono dovuta ricredere, onestamente.

Per esorcizzare questa mia immagine di perfezione irraggiungibile, che un paio di volte me la sono anche sognata, ho provato a rifare questa torta simbolo per me di tutto quello che forse non avrò mai: un giardino curato, una casa perfetta, i denti drittissimi e bianchi.

Che cosa vi serve (dico, oltre a un cucciolo di cane morbido e al tappetino di yoga per quando tornate dal bar):

Ingredienti

  • Per la base:
  • 200 g di biscotti secchi
  • 130 g di burro fuso
  • Per la crema:
  • 700 g di ricotta di pecora
  • 250 g di panna 
  • 230 g di zucchero
  • Il succo di un limone
  • I semi di una bacca di vaniglia
  • 14 g di gelatina in fogli
  • Per la gelatina morbida alle pesche
  • 400 g di pesche
  • 100 g di zucchero semolato
  • 200 g d’acqua
  • 25 g di maizena

 La ricetta della cheesecake alla pesca a prova di incapacy

Per la base

  1. In un mixer riducete in polvere i biscotti, insieme a un po’ di frustrazione e, se volete a un paio di cucchiaini di zucchero di canna. Unite la polvere di biscotti al burro fuso e amalgamate bene.
  2. In una teglia, possibilmente non con quegli ammassi di carta forno che fate voi, ma ritagliando un disco di carta forno per la base e un lungo rettangolo che copra i bordi, versate il mix di burro e biscotti e appiattite bene.
  3. Mettete la teglia in frigorifero per tutto il tempo in cui preparerete la crema, sperando non siano anni.

Per la crema

  1. Prendete un recipiente capiente pieno d’acqua freddissima e immergete la gelatina, foglio per foglio, per favore non tutte attaccate, altrimenti non si idrata.
  2. Lavorate con una frusta delicatamente la ricotta con lo zucchero, i semi di vaniglia e il succo di limone.
  3. Dai 230 g di panna prendetene 80 g e metteteli in un pentolino a scaldare, senza raggiungere il bollore gentilmente, e immergeteci dentro la gelatina ben strizzata. Fatela sciogliere completamente aiutandovi con una frusta, se necessario. Se vedete che siete veramente incapacy totali, ossia che la gelatina non si è completamente sciolta, rimettete il liquido 30 secondi sul fuoco, sempre girando.
  4. Montate la restante panna, a velocità allegra, come se aveste una vita perfetta. Una volta montata la panna, prima inserite nella ricotta quella liquida con al suo interno la gelatina, poi quella montata, delicatamente, con movimenti dal basso verso l’alto.

  5. Versate tutto sopra la base di biscotti e mettete in frigorifero a riposare. 

Per la gelatina morbida alle pesche

  1. La torta riposa, ma voi mai: prendete le pesche (se non usate le pesche noci sbucciatele), tagliatele in pezzi e frullatele e fatele cuocere per circa 15 minuti a fuoco basso. Se volete proprio la vita perfetta potete anche filtrarle, ma a me rustica la gelatina piace. Forse è per questo che non mi sono costruita una vita meravigliosa... decidete voi.
  2. Sciogliete la maizena nell’acqua e unitela nel pentolino con la purea di pesca, filtrata o no, e mescolate con una frusta fino a quando non si addensa.
  3. Lasciate raffreddare la gelatina altrimenti fate un buco nella torta (e nella vostra vita) che ve lo ricordate per sempre. Quando sarà a temperatura ambiente versatela sopra alla torta e lasciatela in frigorifero a riposare per 2/3 ore circa.

Cheesecake alla pesca: gli errori da non fare 

Incapacy, ci sono poche cose a cui dovete stare attenti in questa ricetta, che possono trasformare la vostra vita da sogno in un incubo indimenticabile:

  • la gelatina va ammollata in acqua freddissima, altrimenti si scioglie e buttate tutto
  • la gelatina va pesata, non potete fare a occhio, in linea di massima non potete farlo mai, ma con la gelatina in particolare non si scherza
  • sempre questa benedetta gelatina la dovete strizzare bene quando la tirate fuori dall'acqua, perché è stata bilanciata per gelificare una certa dose di liquido, se ce ne mettete altra perché siete approssimativi vi si sballa la ricetta

Lo so che tutte le vite sono imperfette e che ognuno ha i propri drammi e che, se uno non accetta bene il flusso del suo tempo e degli avvenimenti fa solo peggio, ma lo spiega meglio sempre lui, Italo Calvino in Se una notte d'inverno un viaggiatore:

«Questo intendo quando dico che vorrei risalire il corso del tempo: vorrei cancellare le conseguenze di certi avvenimenti e restaurare una condizione iniziale. Ma ogni momento della mia vita porta con sé un'accumulazione di fatti nuovi e ognuno di questi fatti nuovi porta con sé le sue conseguenze, cosicché più cerco di tornare al momento zero da cui sono partito più me ne allontano.
Pur essendo tutti i miei atti intesi a cancellare conseguenze d'atti precedenti e riuscendo anche a ottenere risultati apprezzabili in questa cancellazione, devo però tener conto che ogni mia mossa per cancellare avvenimenti precedenti provoca una pioggia di nuovi avvenimenti che complicano la situazione peggio di prima e che dovrò cercare di cancellare a loro volta.
»

Foto: Ilaria Muri