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Influenza o Covid: come distinguerli?

Il Covid-19 è una malattia subdola, anche perché è facilissimo confonderla con l'influenza stagionale. Facciamo il punto sui sintomi per chiarire analogie e differenze.

Il Covid-19 è una malattia subdola, anche perché è facilissimo confonderla con l'influenza stagionale. Facciamo il punto sui sintomi per chiarire analogie e differenze.

Che l’inverno sia un periodo delicato per le malattie respiratorie non è certo una novità. Da febbraio 2020 in poi, alla noia per i malanni di stagione si è aggiunto un timore ben più serio: quello di avere a che fare con il Covid-19. Con tutto ciò che ne consegue per la propria salute (anche i più giovani possono ritrovarsi alle prese con il long Covid!) e per quella degli altri. Ma come facciamo a capire se si tratta di Covid o di influenza?

Quali sono i virus che fanno venire l’influenza

Per cercare una risposta partiamo dalle basi: cos’è che ci fa ammalare? La risposta non è “il freddo”, perché il motivo scatenante è un virus che si insedia nel nostro organismo. Quello che provoca il Covid-19 si chiama Sars-Cov-2 ed è uno dei sette coronavirus noti che possono infettare gli esseri umani, alla pari del Sars-Cov-1 e del Mers-Cov (che provocano rispettivamente la Sars e la Mers) e di altri che scatenano il comune raffreddore. Nella stragrande maggioranza dei casi però il raffreddore scatta a causa di un’altra famiglia chiamata rhinovirus (più raramente è colpa degli adenovirus). E l’influenza stagionale (per intenderci, quella che arriva a ondate ogni anno e da cui possiamo difenderci con la vaccinazione antinfluenzale)? Come suggerisce il nome, è causata dai virus influenzali di tipo A e B.

Come distinguere i sintomi del Covid-19 da quelli dell’influenza

Se è ben chiaro che influenza e Covid-19 sono scatenati da patogeni differenti, sui sintomi è più facile fare confusione. Procediamo con ordine.

I sintomi del Covid-19

I primi sintomi del Covid-19 possono comparire dai 2 ai 14 giorni dopo il contatto con una persona positiva, ma nella stragrande maggioranza dei casi la finestra è compresa fra i 5 e i 7 giorni. Uno dei più comuni in assoluto è la febbre superiore ai 37,5 gradi che non scende nemmeno quando si assume la tachipirina ed è seguita da tosse secca, stizzosa, insistente e senza catarro. Questa è in assoluto la situazione più caratteristica. A seconda dei casi, possono comparire altri sintomi come dolori muscolari e articolari, astenia, perdita del gusto e dell’olfatto, congiuntivite, disturbi gastrointestinali come vomito o diarrea. Se i sintomi sono lievi, il Covid-19 può essere gestito senza problemi a livello domiciliare, rispettando le regole sull’isolamento. Se si sente di far fatica a respirare, però, occorre contattare senza indugio il medico di base o il 118.  

I sintomi dell’influenza stagionale

E l’influenza, invece? Da uno a quattro giorni dopo l’infezione si percepiscono abbastanza d’improvviso freddo e brividi e, subito dopo, la febbre che sale velocemente e può durare fino a cinque giorni. Tutto questo è accompagnato da malessere, stanchezza, dolori soprattutto alla schiena e alle gambe e, talvolta, da un mal di testa che peggiora con la luce. A differenza del raffreddore, i sintomi respiratori iniziano in sordina con un po’ di tosse secca, mal di gola e naso che cola; solo nei giorni successivi diventano più insistenti, provocando anche catarro. Di solito, dopo appena due o tre giorni il peggio è passato; ma capita che ci voglia più di un mese per ritornare in perfetta forma.

Analogie e differenze tra Covid e influenza

Leggendo queste due descrizioni appare evidente come ci siano tanti, tantissimi sintomi in comune. Oltretutto, il tam tam mediatico sulle varianti ci ha insegnato come non esista “un” solo Covid-19, perché il virus muta in continuazione; e per l’influenza vale lo stesso identico principio, visto che ogni anno l’epidemia è leggermente diversa rispetto a quella dell’anno precedente.

Se volessimo trarre un’indicazione molto generale, potremmo dire che di solito la tosse del Covid-19 è più secca, stizzosa e insistente. Anche le alterazioni del gusto e dell’olfatto dovrebbero far suonare un campanello d’allarme: può anche capitare che siano legate ad altre patologie respiratorie, ma in tal caso solitamente sono più lievi e graduali.

In tempi di pandemia, però, non è il caso di procedere per approssimazioni. Se si manifestano sintomi o si sospetta di essere entrati in contatto con una persona positiva, sottoporsi a un tampone è un gesto di responsabilità nei confronti degli altri. Ed è l’unico modo per avere un responso attendibile (seppure non al 100%, perché anche i tamponi possono sbagliare).

Come proteggersi dal contagio

Covid-19 e influenza hanno anche un’altra cosa in comune: le precauzioni utili per evitare la trasmissione del virus sono sempre le stesse:

  • lavarsi di frequente e con cura le mani con acqua e sapone, o con un gel disinfettante a base di alcool quando non ci si può recare subito in bagno; 
  • indossare una mascherina quando si entra in luoghi chiusi o affollati;
  • starnutire nell’incavo del gomito;
  • soffiarsi il naso con un fazzoletto di carta da smaltire prontamente;
  • evitare di toccarsi occhi, naso e bocca;
  • salutare amici e parenti senza baci, abbracci e strette di mano.

E i vaccini? Mentre la campagna anti-Covid marcia a pieno ritmo con la somministrazione delle terze dosi, non dobbiamo dimenticarci del vaccino antinfluenzale. Non solo è pienamente compatibile, ma è anche super consigliato. Nella stagione 2021-2022 infatti l’influenza potrebbe circolare molto di più rispetto all’anno precedente, in cui in tutt’Italia era in vigore il coprifuoco e molte occasioni di incontro erano pressoché azzerate. Riducendo fino al 70% le possibilità di contagio negli adulti, il vaccino antinfluenzale rende anche molto più facile capire se si è alle prese con l’influenza o col Covid.

Foto apertura: bialasiewicz / 123rf.com