special

Voci sul cambiamento

Vivere eco

Tra sacrifici e importanti traguardi raggiunti, ecco le 10 donne protagoniste del 2020.

Tra sacrifici e importanti traguardi raggiunti, ecco le 10 donne protagoniste del 2020.

Un anno assurdo, inaspettato e faticoso: il 2020 non lo dimenticheremo. La pandemia ha stravolto le nostre vite, in tutto il mondo. Ma ora che siamo giunti al termine, facciamo uno sforzo per trovare cosa di positivo ci ha portato e ricordiamo che il 2020 è stato anche l’anno della prima vicepresidente americana donna, Kamala Harris, l’anno della liberazione di Silvia Romano, l’anno di traguardi scientifici compiuti da ricercatrici donne che hanno permesso di arrivare al traguardo del vaccino anti-covid, persino l’anno della prima arbitra in Champions League. Dieci donne da ricordare. E ringraziare. 

1. Kamala Harris

Kamala HarrisFoto: LaPresse

La prima non poteva che essere lei, Kamala Harris, che ha vinto le elezioni americane al fianco di Joe Biden, diventando la prima donna alla vicepresidenza degli Stati Uniti: la seconda carica più importante d’America. Non solo “la prima donna”: è la prima donna di colore (figlia di madre indiana e padre giamaicano) a entrare alla Casa Bianca. Un traguardo che diventa speranza per il futuro di migliaia di bambine: “Joe Biden ha avuto l’audacia di scegliere una donna come suo vice. E sebbene io sia la prima donna a ricoprire questo incarico, non sarò l’ultima”, ha detto durante il suo discorso. 

2. Breonna Taylor

Breonna Taylor

Foto apertura: LaPresse

Nella stessa America che ha festeggiato la vicepresidenza di Harris, quest’anno ha perso la vita un’afroamericana di cui troppo poco si è scritto. Due mesi prima dell’uccisione di George Floyd che ha mobilitato il mondo intero al grido di #BlackLivesMatter, il 13 marzo 2020 la 27enne Breonna Taylor è stata freddata in piena notte in casa sua, nel Kentucky, da otto colpi di pistola sparati da un agente di polizia che aveva fatto irruzione per cercare della droga nell’appartamento del fidanzato. L’omicidio di una donna innocente, mentre dormiva nel suo letto. Anche lei afroamericana, anche lei uccisa senza motivo. Ricordiamo anche il suo nome. 

3. Silvia Romano 

Silvia Romano

Foto: Luca Bruno - LaPresse

Una storia che ci ha tenuto con il fiato sospeso, quella della giovane volontaria milanese rapita in Kenya nel novembre 2019 e liberata lo scorso maggio dopo un anno e mezzo di prigionia. Quello che doveva essere un lieto fine si è trasformato però in una campagna d’odio: migliaia gli haters si sono scatenati in Rete con messaggi violenti e sessisti, contestando la sua scelta di convertirsi all'Islam, le sue prime parole, la sua espressione del viso appena scesa dall’areo che l’ha riportata a casa. Le hanno augurato lo stupro, la morte, l’impiccagione: al suo ritorno Silvia, colpevole di essere una giovane donna libera è stata vittima di una campagna di odio e misoginia senza eguali. E pensare che era solo una volontaria. 

4. Le ricercatrici dello Spallanzani 

Sono passati mesi dal loro traguardo, forse in molti le avrete dimenticate, ma oggi che abbiamo ricevuto le prime dosi del vaccino contro il Covid è doveroso ricordarle: le ricercatrici dello Spallanzani di Roma che hanno isolato il coronavirus. Scienziate, non “Angeli” come la stampa le ha definite a marzo. 
La dottoressa Maria Rosaria Capobianchi, a capo del Laboratorio di Virologia dello Spallanzani (tra le prime vaccinate il 27 dicembre), la giovane ricercatrice Francesca Colavita, da quattro anni al lavoro come precaria nel laboratorio dopo aver fronteggiato l'emergenza Ebola in Sierra Leone, e Concetta Castilletti, responsabile dell’Unità dei virus emergenti.  

5. Jacinda Adern 

 

Innovatrice, femminista, empatica: non ce ne sono molte di premier donne come la neozelandese Jacinda Adern, che nel 2020 si è aggiudicata un nuovo successo: rendere il Paese Covid free a giugno quando ha revocato tutte le restrizioni imposte per contenere i contagi. Adern è stata elogiata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la sua gestione della pandemia con un approccio mite ma rigoroso e soprattutto efficace. Il 25 marzo ha imposto una quarantena di quattro settimane, e i cittadini sono stati impeccabili. I neozelandesi sono rimasti a casa più dei cittadini di Australia, Gran Bretagna e Stati Uniti. La sicurezza di un Paese passa anche attraverso la comunicazione. E Adern è un’ottima comunicatrice, non c’è che dire.  

6. Giovanna Botteri 

Giornalista con la G maiuscola, un curriculum da corrispondente in Unione Sovietica, Siria, Sudafrica, Afghanistan, solo per citarne alcuni, nel 2020 ci ha raccontato in modo impeccabile per la RAI la pandemia vista dalla Cina, dove tutto ha avuto inizio. Ad aprile Botteri è stata presa di mira da un servizio satirico di Striscia la Notizia che la ridicolizzava per il suo essere sciatta e spettinata. Lei ha risposto così: “Qui a Pechino sono sintonizzata sulla Bbc. Le sue giornaliste sono giovani e vecchie, bianche, marroni, gialle e nere. Belle e brutte, magre o ciccione. Con le rughe, culi, nasi orecchie grossi. Ce n’è una che fa le previsioni senza una parte del braccio. E nessuno fiata, nessuno dice niente, a casa ascoltano semplicemente quello che dicono”. Chapeau. 

7. Franca Valeri

Foto: LaPresse

Geniale e immensamente talentuosa. Dopo una vita trascorsa sul palcoscenico, se ne è andata il 9 agosto 2020, a 100 anni compiuti l’indimenticabile Franca Valeri, una delle più amate attrici italiane che ha lavorato insieme a giganti come Totò e Alberto Sordi. La scomparsa della “signorina snob” è stata l’ennesima brutta notizia del 2020. Ma lei non la penserebbe così: "La morte non ci deve impressionare”, disse. “È una componente della vita, e se ne può sorridere, a costo di accentuarne le conseguenze, le paranoie e i riti. E poi io ho avuto sempre la fortuna d’avere il teatro che mi parlava in tasca”. 

8. Stephanie Frappart 

Foto: LaPresse

Nel mondo dello sport, in particolare del calcio, si è fatta senz’altro notare la 37enne Stéphanie Frappart, che ha riempito le pagine dei giornali perché prima arbitro donna di una partita di Champions League, Juventus-Dinamo Kiev del 2 dicembre 2020. Una professionista che non vuole essere premiata per il suo genere, ma per il talento: "Non volevo che fosse solo un alibi, dire che avevamo nominato arbitro una donna solo per il fatto che ero una donna. È tanto più importante dimostrare di avere le capacità, come spesso accade per le donne in diversi campi". 

9. Chiara Ferragni

Chiara Ferragni

Foto: LaPresse

Un 2020 meno glamour e più di sostanza per Chiara Ferragni, l’imprenditrice digitale più seguita d’Italia. Si è impegnata per contrastare l’emergenza Covid insieme al marito Fedez: a marzo i due hanno lanciato una raccolta fondi per costruire un nuovo reparto di terapia intensiva in collaborazione con il San Raffaele di Milano che ha coinvolto 200 mila donatori, traguardo che gli è valso l’Ambrogino d’Oro. Altro punto a suo favore: il 25 Novembre, in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, dopo aver “studiato” da alcune attiviste femministe, ha postato un video contro stereotipi di genere e victim blaming visualizzato da milioni di ragazzine. 

10. Cristina Fogazzi

Conosciuta come l'Estetista Cinica, imprenditrice e fondatrice di VeraLab, la 46enne Cristina Fogazzi è tra le 100 donne più influenti del 2020 secondo Forbes Italia. Il suo progetto è partito nel 2009 con l’apertura di un centro estetico a Milano, poi è nato il blog, successivamente una start up, fino a un’azienda di successo e un e-commerce di prodotti beauty che spopola tra ragazze e signore in tutta Italia. La Cinica piace al pubblico femminile perché si mostra su Instagram con sincerità, senza troppi filtri, con la t shirt con la scritta “Cellulite” perché nonostante venda prodotti di bellezza non ha mai promesso miracoli, quella ce l’abbiamo tutte. Di body positive abbiamo sempre bisogno.

Foto apertura: Photo/David Dermer- LaPresse